di Nicola Lamonica
E’ semplicemente sorprendente l’intervista per Il Golfo dell’Ass. Vetrella e bene ha fatto il Direttore Mauro Iovino a consigliarGli, di fronte a tanta sfrontatezza evidenziata, di “ uscire dal palazzo “ e vivere una giornata da pendolare; scoprirebbe così un’altra realtà che cozza con la propaganda fatta di chiacchiere, di scelte sbagliate e di facili promesse mai mantenute, sia a terra che a mare.
Non sto qui a stendere la lunga lista delle lagnanze sui trasporti che hanno accompagnato il recente periodo di maggiore offerta turistica e non sto qui neanche a rintuzzare punto per punto le scelte fatte di una gestione regionale del settore certamente non accattivante e non lungimirante. D’altra parte le conseguenze sono totalmente rintracciabile sulle pagine di cronaca dei quotidiani locali, nelle varie trasmissioni via etere e/o nelle segnalazioni alle autorità dei cittadini utenti che stanno lì a testimoniare i passi indietro che i settori della mobilità terrestre e marittima – strategici per il diritto alla continuità territoriale e per l’economia turistica – hanno fatto nel tempo; tant’è da far rimpiangere in tanti la SPAN ed a terra la SEPSA per l’impegno che ci mettevano in relazione ai loro tempi.
Mi preme, invece, precisare che trovo del tutto singolare che si possa essere soddisfatto del nulla e che, nonostante le tante promesse non mantenute e lo sfascio evidente , chi ha la responsabilità primaria di quanto accade nella regione nel settore possa continuare ad arrampicarsi sugli specchi senza niente dire e senza nemmeno esprimere un mea culpa con un minimo di pudore.
Quando un Assessore cade dalle nuvole rispetto ad alcuni fatti eclatanti accaduti recentemente come il caso dell’armatore Morace che si vede negare l’assegnazione delle linee richieste; quando Egli denuncia candidamente e finalmente condizioni di monopolio che reggono il settore dei trasporti senza nulla fare per eliminarle se non determinarne l’aggravamento che nel settore marittimo trova riscontro nella famigerata gara ristretta per la svendita della Caremar; oppure, quando chiude la sua intervista richiamando i Suoi fallimenti anche nei rapporti con l’Autorità Portuale – denunciando a loro carico “anni di inattività e di inciviltà“ per risultati non raggiunti al Molo Beverello ed a Porta di Massa in termini di accoglienza e di qualità – non ci resta che dire che siamo alla frutta e che ci sono tutte le condizioni per denunciare una manifesta indubbia incapacità politica dell’Assessore, come d’altra parte emerge anche da un odg inserito nei lavori del Consiglio Regionale il cui esito rimane ignoto allo scrivente.
Che senso ha continuare a dire di avere soldi da spendere e poi non avere la capacità di spenderli e, nel settore marittimo, aver consentito per anni alla società regionale Caremar di noleggiare mezzi navali invece di sistemare quelli che giacevano nei cantieri con costi di permanenza anche notevoli? Che senso ha mantenere in piedi l’attuale Management Caremar che nulla esprime in termini di gestione illuminata se non il lassismo come condizione per il fallimento quando si è ancora in tempo per arginarlo e per rimuoverlo dando forza alla trasparenza, all’efficienza ed all’efficacia di una struttura pubblica di valore immenso per le comunità delle tre isole? Che senso ha l’accanimento su una gara per la privatizzazione che ha fatto acqua da tutte le parti ? Che senso ha agire in continuità di un passato disastroso ed arrivare sui problemi sempre il giorno dopo ignorando il sacrificio che i dipendenti di mare e di terra stanno facendo nel caos istituzionale più completo per garantire linee e servizi, offesi nella loro dignità di lavoratori e dimezzati nella parte economica?
La verità che emerge dalla detta intervista è un’altra ed essa è da ricercarsi oltre le flebili espressioni di autodifesa pronunciate dall’Assessore: essa è tutta all’interno di un sistema che la politica regionale ha creato e sostenuto. Un sistema che è marcio fin nelle fondamenta e che è utile solo allo sperpero ed agli affari di pochi e che nulla di buono può esprimere per la collettività!