renzi mentana
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Verso le Comunali del 2015: Terapia d’urto

renzi mentanadi Michele Romano

Nel seguire l’intervista di Enrico Mentana e Matteo Renzi nell’ambito del Festival dell’Economia, quando il primo ministro si è soffermato sulle modalità di come “sbloccare l’Italia”, alcune sue valutazioni mi hanno condotto ad alcuni aspetti involutivi della realtà socio-economica procidana. Nel momento in cui denuncia  che per sordida miopia politica, è stato del tutto distrutto un patrimonio produttivo molto significativo come quello dell’agricoltura, della pesca, dell’artigianato e di tante figure creative, davanti a me si è presentato la raffigurazione delle preziose “ parule” trasformate, da luoghi fertili e operosi in siti nocivi alla salute dei cittadini. L’attività della pesca, della quale l’isola ne racchiude la storia principale del Golfo di Napoli, ridotta al lumicino, annientando le illuminanti battaglie dell’indimenticabile Nicola Pellecchia, frutto di indirizzi economici perversi e sciagurati. Per non parlare dei servizi (sociali, sanitari, trasporti, culturali, ambientali, ecc.) su cui urgono terapie d’urto che offrano efficienza, efficacia e tranquillità al vivere quotidiano.

Non soffermarsi sulle attività produttive in itinere, come quella più dirompente dei porti, chiusa in una dimensione stagnante, significa trascurare il fondato rischio di derubricare definitivamente tale risorse nelle occasioni perse per la crescita dello sviluppo dell’isola. Qui troviamo un punto centrale su cui caratterizzare il cambiamento cioè presentarsi davanti alla polis con la proposizione di un metodo acuto e trasparente per affrontare tutte le problematiche del territorio poggiato su due livelli: la condivisione e il controllo, spartanamente, legale e giusto di ciò che si vuole produrre. Questo vale, a maggior ragione, per eventuali progetti futuri, per esempio, quelli inerenti all’acquisizione dell’immensa struttura ex carceraria. Ecco, alcuni importanti motivi che, per le prossime elezioni comunali, bisogna cambiar verso nel costruire le liste concorrenti all’amministrazione della “res pubblica”.  Non più nei vari sinedri chiusi, tenebrosi e pieni di trame ma alla luce del sole e della partecipazione collettiva. In tal senso, lancio un appello al circolo locale del Partito Democratico,  partito che ha costituito la propria ragion d’essere attraverso il canale democratico delle primarie, di non commettere il tragico errore di rannicchiarsi nel proprio loculo e rinnegare un elemento fondante della propria storia.

Non abbiate paura ad aprirvi ad un nobile e proficuo gesto di generosità.

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Un commento

  1. Giuseppe Tulino

    La difesa del rapporto dell’ uomo con il proprio territorio,con le proprie tradizioni,con il suo lavoro, e non un mero clientelismo per la costruzione di piccoli o grandi interessi ,dovrebbe essere il collante per un futuro rispettoso di tutti gli interessi e non solo di quelli personali.

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