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Dal Totem della Pace al Marina di Procida, la battaglia politica continua

totem della paceDopo il Totem la battaglia politica si sposta per mantenere il 49% del capitale sociale detenuto dal Comune nella società che gestisce il porto turistico di Marina di Procida. Queste, in sintesi, le intenzione del gruppo di “Insieme per Procida” guidato da Dino Ambrosino, che, in una nota diffusa nella giornata di ieri, lancia il guanto di sfida all’amministrazione Capezzuto. “Esprimiamo grande soddisfazione – si legge nel documento – perché l’Autorità di Bacino, col suo parere negativo in merito al progetto Totem a Santa Margherita, ha confermato uno dei nostri maggiori dubbi. Ancora una volta è stata un’autorità esterna al territorio a fare giustizia della superficialità e sciatteria con cui l’Amministrazione ha gestito la vicenda. E oggi appaiono decisamente comiche le dichiarazioni di tutti coloro che intervenendo nel Consiglio Comunale del 7 luglio, definirono le nostre considerazioni tardive, mentre ancora il Comune non aveva richiesto un parere obbligatorio e vincolante. Così come dobbiamo stigmatizzare come l’Amministrazione abbia coinvolto la Fondazione Mediterraneo e la Soprintendenza in un pasticcio burocratico che sicuramente innescherà nuovi contenziosi. Ringraziamo tutti i cittadini che si sono mobilitati per scongiurare l’evento, così come  i parlamentari, i giornalisti, i professori universitari, e tutte le associazioni che hanno preso a cuore la vicenda. Adesso – concludono i rappresentanti di “Insieme per Procida” – concentreremo le nostre forze sulla battaglia per la rinuncia alla vendita delle quote nel porto turistico: dimostreremo ancora una volta la capacità di difenderci dalle speculazioni di chi non ama l’isola”.

Proprio sul fronte del porto turistico di Marina Grande, da più parti, rimbalzano voci secondo le  quali il Comune di Procida, attraverso il Primo cittadino Vincenzo  Capezzuto,  intenderebbe chiedere una spartizione delle aree in concessione a Marina di Procida Spa in virtù del capitale sociale detenuto dai rispettivi soci, della serie ognuno si gestisce il proprio spazio. La proposta di Capezzuto, qualora confermata, al di là della fattibilità tecnica, ha certamente delle implicazioni di carattere politico in quanto, da un lato, cambierebbe radicalmente quello che, sino ad oggi, è stato l’orientamento politico espresso dalla maggioranza, ovvero vendere le quote detenute dal Comune stesso nella società, dall’altro, sembrerebbe andare incontro a quelle che sono le richieste di una parte corposa della minoranza consiliare che, viceversa, propone l’esatto opposto, ovvero non vendere. Prove tecniche per il nuovo Patto di Governo dell’isola?

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