Droga. Arrestati baby pusher in aliscafo da Napoli a Ischia

Con i tempi che corrono: segnaliamo la lettura dal quotidiano ” il mattino” di quest’’articolo per provocare una riflessione anche per Procida

Arrestati due 14enni e una ragazzina di 16 anni: di buona famiglia, spacciavano nelle scuole

Ischia – Droga acquistata a Scampia, o negli altri luoghi dello spaccio gestiti direttamente dalla camorra grazie anche alle generose mancette dei genitori, e poi rivenduta agli amici fra i banchi di scuola, così come nei cortili durante la pausa di ricreazione.

Questa volta non si potrà parlare della bravata di due ragazzini appena quattordicenni e della loro amichetta di sedici anni che si sono lasciati coinvolgere in un gioco più grande di loro. I tre minorenni della «Ischia bene» finiti in manette ieri per spaccio di droga, marinavano la scuola, salivano sull’aliscafo per Napoli e si spingevano addirittura fin dentro il fortino della camorra, dove acquistavano le sostanze stupefacenti da rivendere poi ai loro stessi amichetti come se si trattasse di biscottini o limonata. Gli agenti del commissariato di Ischia hanno interrotto il giro di spaccio messo su dai pusher in erba, grazie – si conferma in questura – ad una segnalazione ricevuta mesi addietro.

Probabilmente, così come è avvenuto qualche settimana prima in occasione degli arresti di massa eseguiti dai carabinieri in vari comuni isolani, anche in questo caso a far scattare la molla delle indagini, potrebbe essere stato qualche genitore che avrà notato qualcosa di strano.

Ed è stato così che dopo una serie di appostamenti, nella mattinata di ieri gli agenti al comando del vicequestore Eugenio Marinelli hanno deciso di seguire fino a Napoli tutti gli spostamenti della mini-gang. Dopo aver acquistato la merce a Scampia i tre sono tornati all’imbarco del Molo Beverello, dove sono stati pizzicati dai poliziotti. Addosso ad uno di loro sono stati rinvenuti quaranta grammi di marijuana e successivamente, nel corso delle perquisizioni effettuate presso le loro abitazioni sull’isola, sono stati sequestrati due tritaerba e una sessantina di bustine vuote di cellophane, utilizzate proprio per confezionare le dosi da rivendere.

Ed è stato così che i due ragazzi, C.I. e C.R., entrambi quattordicenni sono stati fermati e poi su disposizione del giudice del tribunale dei minori, trasferiti al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei, mentre la sedicenne C.G. è stata invece accompagnata al carcere minorile di Nisida. «Non è nostra abitudine commentare gli arresti – ha detto il vicequestore Marinelli – ma questa volta, pur non volendo criminalizzare nessuno oltre il dovuto, occorre rimarcare che il triste e pericoloso fenomeno dei minori utilizzati per il trasporto e lo spaccio di droga purtroppo sembra dilagare sempre di più anche a Ischia». La Procura minorile ha già ordinato un supplemento di indagine per appurare chi e come cedeva le sostanze stupefacenti ai tre minorenni di Ischia, e poi ancora se i tre facciano parte di un giro più vasto, organizzato come in casi precedenti da pregiudicati o affiliati ai clan, o se infine, addirittura avessero nel tempo costituito una propria mini-gang.

«È triste scoprire quanto il richiamo della droga e soprattutto dico io del guadagno facile non risparmi, all’interno della nostra comunità, neppure i ragazzini che appartengono a quanto pare, a famiglie tutto sommato agiate. è il commento del sindaco Giosi Ferrandino – ci sentiamo tutti ancora più impotenti di fronte a fatti del genere, perché non c’è un problema evidente di disagio sociale. Si deve invece riflettere bene sul rapporto fra genitori e figli, all’interno delle famiglie stesse».

Così come ha fatto Nunzia, madre coraggiosa, pronta a denunciare sua figlia pur di tirarla fuori dalla spirale della droga: grazie al suo contributo alle indagini – consegnò il telefonino della ragazza e fornì altre importanti indicazioni sul suo giro di amicizie – è stato possibile, un mese fa, chiudere il cerchio intorno alla banda di insospettabili che organizzava sull’isola festini a base di stupefacenti.
(di Massimo Zivelli da IL MATTINO DEL 9 giugno 2011)

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