Forio: Iniziato l’abbattimento della casa di Franco e Gina

Ischia, ancora lacrime per la gente umile e onesta

La casetta umile e dignitosa della giovane coppia e dei loro quattro figli, comincia ad essere demolita pezzo dopo pezzo tra le lacrime dei presenti. Domenico Savio: “E’ una tragedia la cui responsabilità ricade su tutta la classe politica locale, regionale e nazionale a partire dai Sindaci dell’isola d’Ischia. Si fermi immediatamente questa autentica barbarie di Stato”.

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dalla Redazione di PCIML-TV*

Quella di oggi è stata una nuova, assurda, incredibile e deprecabile giornata di lutto per l’isola d’Ischia dove lo Stato inadempiente che non ha dato la possibilità alle famiglie lavoratrici di potersi costruire la casa nella legalità, che ha incassato con gioia gli esosi oneri del Terzo condono e che ha sempre preteso il pagamento delle tasse sulle case costruite abusivamente, ha ripreso a “divertirsi” nel fare il debole coi forti e il forte coi deboli, ha azionato le disumane ruspe e messo in movimento i potenti cingolati per abbattere le case della povera gente, le miserie in muratura costruite da cittadini umili e onesti che hanno avuto il solo torto di aver voluto dare un tetto ai propri figli e la speranza di un futuro dignitoso alla propria famiglia. E così stamattina 21 gennaio 2011 presso la casetta della famiglia Napolano.

Le lacrime scorrono ininterrottamente sul volto distrutto di papà Franco e mamma Gina, coraggiosi genitori di ben quattro figli che solo per questo dovrebbero essere premiati dallo Stato e non essere trattati come i peggiori delinquenti di una società corrotta a tutti i livelli Istituzionali. C’è da sottolineare che i tragici abbattimenti stanno diventando anche una succulenta fonte di business per le ditte incaricate dallo Stato ad abbattere le case della povera gente che sono costrette a sborsare decine e decine di migliaia di euro per vedersi calpestato il diritto alla casa. Ecco perché Franco ha deciso di ricorrere all’autodemolizione e di buttarla giù con le sue mani, in economia, allo stesso modo di come se l’era costruita per evitare insostenibili pigioni. Distrutta dal dolore, nonna Anna seduta all’ingresso dell’abitazione di suo figlio, piangendo ha avuto ancora la forza di parlare. “Vorrei sapere, ha esordito nonna Anna, come fanno a dormire sul cuscino coloro che hanno fatto le denunce alle case che si stanno demolendo. La casa di mio figlio non ha ostruito nessuna visuale, non dà fastidio a nessuno né tantomeno è stato sottratto terreno a chicchessia. Io non ho più fiducia nei politici così come tutti gli isolani. Chiedo ai Sindaci, ha concluso con le lacrime agli occhi, di mettere a disposizione degli abbattuti le case, non si possono buttare i bambini per strada”.

A rattristarci di più è stato dover guardare i giocattoli dei piccoli bambini assemblati in un angolo del cortile, di quei giocattoli con cui giocando e divertendosi in via Citronia hanno di sicuro trascorso i giorni e i momenti più belli della loro vita che oggi bruscamente è cambiata di colpo essendosi trovati da un giorno all’altro in mezzo alla strada senza capirne ragioni e perché.

Ieri sera in diretta televisiva a Teleischia, mamma Gina, a dimostrazione della grande dignità umana che contraddistingue anche questa onesta e umile famiglia lavoratrice colpita dal dramma dell’abbattimento, ha affermato singhiozzando: “Vorrei fare un appello ai politici. Vi prego, fate qualcosa, fermate le ruspe. Non fa niente se la mia casa va a terra ma fate qualcosa, fermatevi. Non si può arrivare a fare una cosa del genere, è un problema sociale troppo grande, è una cosa disumana, tremenda. Mi dispiace soprattutto per i miei bambini perché questa era l’ultima cosa che avrei voluto fargli vivere”

Intanto sull’isola d’Ischia la tensione sale alle stelle e nella notte scorsa sono apparse inquietanti e deprecabili scritte di minacce nei confronti del Procuratore aggiunto Aldo De Chiara e del Presidente della regione Campania Stefano Caldoro così commentate da Domenico Savio: “Io penso che le minacce siano solo opera di irresponsabili e di persone che non hanno capito che la responsabilità fondamentale è del potere politico, è del governo nazionale, è del parlamento composta dai partiti di centrodestra e di centrosinistra.

Domenico Savio, che nel passato per le sue battaglie politiche e sociali contro l’abusivismo affaristico e camorristico ha subito pesantissime minacce di morte anche attraverso l’affissione di manifesti funerei e che per questo non ha mai ricevuto solidarietà da nessuno, ha sottolineato che la stessa solidarietà ricevuta da De Chiara e Caldoro in queste ore da esponenti politici di spicco di tutti gli schieramenti politici, la classe politica regionale non l’ha mai espressa alle famiglie lavoratrici a cui lo Stato abbatte la casa. “Oggi si parla di solidarietà, ha tuonato Savio, ma io non ho mai sentito questi signori esprimere solidarietà a quelle famiglie sbattute ferocemente e disumanamente sulla strada da questo potere politico che si è preso anche i voti promettendo la soluzione del problema e non lo ha fatto”.

Savio, naturalmente, rispetto alla voce che circola di un imminente emendamento antiruspe, non ha mancato di attaccare i responsabili politici di questa tragedia sociale senza precedenti. “Basta con le chiacchiere dell’Onorevole Muro e dei suoi colleghi parlamentari. Basta con le chiacchiere, vogliamo i fatti. Qui ci sono i caduti che aspettano giustizia. Come fanno dei deputati, dei senatori a dormire dinanzi a questa tragedia”. Poi l’affondo contro il Premier. “Mentre Berlusconi porta avanti festini anche a sfondo sessuale, mentre il governo fa il condono finanziario per far rientrare dall’estero i capitali dei padroni al 5% e fa le leggi ad personam per Berlusconi, questo stesso governo, questi stessi personaggi non si indignano per quanto sta accadendo alla povera gente. Quindi bando alle chiacchiere, i cittadini, gli aggrediti, i massacrati da questo Stato che è lo Stato dei potenti, che è uno Stato corrotto e corruttore hanno diritto a poter sanare gli abusi edilizi di necessità”.

L’augurio, naturalmente, è quello che quanto prima si metta fine a quest’assurda tragedia sociale.

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