Governo ideologicamente vuol sminuire portata disastro.

(DIRE) Roma, 15 mar. – “Non esistono centrali sicure. E l’Epr, il reattore che Berlusconi ha scelto per i 4 impianti italiani, non fa differenza. Quello che sta accadendo in Giappone potrebbe succedere in Italia, se il governo non farà un passo indietro nella sua folle corsa al nucleare”. Il Comitato ‘Vota Si’ per fermare il nucleare’ (oltre 60 associazioni unite per portare gli italiani al voto referendario contro l’energia atomica), replica a chi “in queste ore drammatiche tenta ideologicamente di sminuire la portata del disastro”. E attacca il governo, “miope e avventato, che mentre l’Europa si interroga sul nucleare, spinge invece il piede sull’acceleratore”.
Il reattore Epr “e’ ancora un prototipo e nemmeno completo che, come hanno denunciato le Autorità per la sicurezza nucleare di Francia, Gran Bretagna e Finlandia, non ha ancora risolto questioni fondamentali di sicurezza- stigmatizza il comitato- come i sistemi d’automazione d’emergenza, a rischio in caso di black out elettrico”. Il reattore francese, insomma, “presenta rischi potenziali non minori dell’impianto di Fukushima- spiega il Comitato- per la mancanza di sistemi di sicurezza passivi”.
Per non parlare “della versione in costruzione in Francia, dove acciaio inadatto e un eccessivo ricorso alle saldature fanno dubitare della tenuta del nocciolo (lo sostiene l’azienda francese Edf). Ad oggi non esiste nessun reattore nucleare a sicurezza intrinseca”.

Per non riportare l’Italia nel campo minato del nucleare, e “perché l’energia dell’atomo non e’economica ne’ pulita”, il Comitato lancia dunque un appello al
governo: “Abbandoni subito il suo progetto suicida e ritiri le leggi sul nucleare. Aggravate, peraltro, nell’ultima versione del decreto legislativo all’esame del Parlamento, dalla cancellazione delle norme sulla trasparenza nella localizzazione delle centrali”.
Una prima occasione per “mobilitarsi contro il tentativo di riaprire il nucleare italiano” sarà la manifestazione a sostegno dei due referendum sull’acqua e per abrogare il nucleare del 26 prossimo a Roma (ore 14 piazza della Repubblica). Intanto le associazioni tornano a chiedere al governo di accorpare il voto referendario con quello per le amministrative.

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