Riceviamo da Salvatore Iovine e pubblichiamo
Gentile Sig.ra Montaldo,
io non finirò mai di ammirarLa e ringraziarLa per essere stata senz’altro la deus ex-machina dell’appello del grandissimo papà Giuliano “SALVIAMO L’ISOLA DEL POSTINO” apparso sulla prima pagina de LA REPUBBLICA il 24.12.2007, così come il grido di allarme rivolto ad AMBIENTE ITALIA nel giugno 2009. Lei è senz’altro l’ultima nostra guida laica, dopo la fuga dell’ultimo intellettuale Runcini, che ha davvero a cuore le sorti dell’isola: tra l’altro il recupero degli abiti di Graziella ne è una delle tantissime testimonianze.
Io penso che come Suo padre abbia dedicato il proprio talento e la propria attenzione ALLO SFASCIO DI PROCIDA quattro anni fa, addirittura con le musiche paradisiache di un Premio Oscar, senz’altro potrebbe fare un altro mini-Kolossal sulla tragedia somala, ai fini della sensibilizzazione dell’intera opinione pubblica nazionale ed internazionale, soprattutto insieme alla vera INTELLIGHENZIA ITALIANA, con cui condivise l’inquietudine per il cemento selvaggio del 2007: Ennio Morricone, Renzo Arbore, Antonio Lubrano (a proposito di questo procidano, non potrebbe darsi di più da fare?), Piergiorgio Odifreddi, Raffaele La Capria, Francesco Rosi .
Penso che con il prestigio, il carisma, l’arte e la persuasione di papà GIULIANO, si possa coinvolgere anche Umberto Eco, Eugenio Scalfari, Ezio Mauro, Fabio Fazio, Roberto Saviano etc.
Ci rifletta e pensi soprattutto che anche Suo nonno, il mitico Leonardo Pescarolo, era comunque un marittimo. Sono certo che anche questa volta non lesinerà sacrifici per la Sua amata isoletta, che purtroppo con Lei è stata solo ingrata: perché tre anni fa al Premio Elsa Morante, ignorarono il suo bel libro ?
Qualunque sarà la Sua risposta la rispetterò sempre e non mi impedirà di continuare a seguire con discrezione le Sue nobili gesta con profonda ammirazione.
S.I.