Ischia: Medici ancora senza contratto

di Gennaro Savio*

“Ci penso e ci ripenso, senza farmene una ragione. Quante volte ho lasciato le mie figlie ammalate o in lacrime perché il “mio lavoro” mi teneva lontano, o in sala operatoria, perché il mare era mosso e dovevo raddoppiare il turno, a Natale, Capodanno, Epifania, quante volte ho dovuto disertare recite e saggi per “il mio lavoro”!
Ma quale lavoro?
Dopo 5 anni in cui finora non ho preso un giorno di malattia, di paternità perdendo le ferie, non ho chiesto leggi che tutelano la famiglia, pur avendo casi di gravi malattie tra miei, non un giorno di lutto quando è morto mio padre, ho rinunciato alle ferie (mai pagate!), sempre e comunque in servizio. Adesso dopo 5 anni, dopo che mi hanno assunto con una graduatoria in cui è stato valutato il mio curriculum, dopo che mi ero licenziato dall’ASL NA5 presso il Presidio Ospedaliero Maresca, mi dicono che la mia assunzione è illegale!
Comincia con queste tristi frasi l’amaro sfogo diffuso alla stampa dal Dott. Paolo Falco, Chirurgo a rischio licenziamento che da ben cinque anni presta con dedizione la sua attività professionale presso l’Ospedale “Anna Rizzoli” di Lacco Ameno, l’unico Ospedale pubblico dell’isola d’Ischia che ogni anno tra residenti e turisti serve una popolazione di circa cinque milioni di persone. Alla fine di gennaio se non dovessero subentrare novità rilevanti, assieme al Dott. Falco lasceranno il nosocomio lacchese un chirurgo, un pediatra, un ortopedico, un ginecologo ed un farmacista e questa vergogna sociale segnerebbe per sempre le sorti dell’Ospedale isolano nel quale si potranno assicurare solo le emergenze e per quanto riguarda il reparto di ortopedia neanche quelle. Il Dott. Paolo Falco, originario di Capri, che ogni giorno per giungere a Ischia è costretto ad imbarcarsi su due traghetti diversi sia all’andata che al ritorno e a fare la spola continua tra Capri, Napoli e Ischia e viceversa non essendoci una linea di collegamento marittimo diretto tra le due famose Isole del Golfo di Napoli. “E’ illegale, continua la missiva del Dott. Falco, che ho lavorato per ben 90-100 notti l’anno, illegale che grazie alla dedizione e alla serietà (mi smentiscano pazienti, colleghi, infermieri e primario se non è così) ci sono sicuramente alcune decine di persone ancora in vita, perché con prontezza insieme ai colleghi, ma spesso da solo, ho preso decisioni, ho messo in gioco conoscenze personali, trasferito pazienti sulla terraferma dal PO di Ischia per tentare qualcosa anche fuori dall’orario di servizio e dalla copertura assicurativa! E’ illegale che per operare ho prolungato turni già di per sé lunghi.
Ora dopo 5 anni non rinnovano il contratto perché QUALCUNO ha deciso che la mia assunzione, come quella di altri colleghi dell’ASL NA2 Nord, è illegale per un vizio di forma, vizio di forma di cui nessuno si è preoccupato per 5 anni, pur avendo noi chiesto regolari concorsi e avvisi pubblici. Latitanti dal 2003! Regolari concorsi di avviso pubblico da me già effettuati, presso l’AORN Cardarelli (dove ho prestato servizio), l’ASL Na5 (servizio presso il PO Capilupi e Maresca), l’ASL AV1, SA1 e 3, ASREM di Campobasso e sono ahimè in graduatoria da 4 anni con 10° posizione presso l’ASL di Caserta per posti di chirurgo a tempo indeterminato! Ora devo sentirmi dire che non sarò riassunto e se lo sarò verrò escluso dalla stabilizzazione dei precari, ma quale stabilizzazione se sono vincitore di concorso!
Perché non essere assunto secondo le vigenti leggi?
Comunque da isolano che tanto ha avuto, ma qualcosa ha dato all’Isola di Ischia, vi dico che questo è un altro grave colpo inferto alla Sanità isolana che non ha bisogno di tagli dei politici, perché da isolano so cosa significa essere “isolato”, aver bisogno di assistenza che spesso per svariati motivi tarda ad arrivare.
Non fatevi abbindolare – e mi rivolgo agli Ischitani – dagli amministratori, il trasferimento in elicottero, in nave o idroambulanza non è una soluzione, spesso non si parte per avverse condizioni meteo o semplicemente perché non c’è posto negli Ospedali della terraferma o ancor più semplicemente non vi è il tempo necessario! Pretendete di più, non per me, troverò altro lavoro qui o fuori regione, ma non lasciatevi strappare quello che avete che è già tanto (rispetto a Capri e Procida), anzi chiedete che venga potenziato, perché è ancora poco! L’isolano non è un cittadino di serie B e spero se ne rendano conto i politici locali e regionali e in primis il Presidente della Regione”. Sin qui lo sfogo del Dottor Falco il cui destino professionale potremmo conoscerlo solo nei prossimi giorni.
In riferimento alla situazione di grave emergenza in cui si trova il nosocomio lacchese, vi facciamo ascoltare le dichiarazioni che Domenico Savio, Segretario generale del PCIML, rese proprio nell’ospedale isolano alla presenza dei sindaci dell’isola d’Ischia che attaccò a bruciapelo quali responsabili, assieme ai loro partiti di appartenenza, dello sfascio della sanità in Campania.
E’ evidente che dinanzi all’insensibilità e all’incapacità degli amministratori locali, provinciali e regionali a voler stabilizzare e aumentare l’organico dell’Ospedale “Anna Rizzoli” e di fronte allo sbraitare strumentale ed inconcludente del Dott. Franco Regine, rappresentante dei sindaci isolani in seno all’ASL Napoli 2, solo con una determinata mobilitazione popolare sarà possibile garantire un futuro dignitoso all’unico ospedale pubblico dell’isola d’Ischia.
*Direttore di PCIML-TV www.pcimltv.blogspot.com

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