Il Procidano notizie e novità da Procida 
di Michele Romano
Nel campo scolastico insulare, purtroppo, il detto: “al peggio non c’è mai fine” puntualmente si realizza all’inizio di ogni anno formativo, al momento in cui devono essere assegnate le cattedre ed applicare le famigerate graduatorie, frutto più di fattori esogeni (sedi legge 104, oramai passata da garanzia per problematiche personali e familiari drammatiche ad un bubbone da estirpare mettendo sotto attente verifiche di le modalità con cui sono state concesse) di interventi politici e, amaramente, anche sindacali, tali da creare sperequazioni e percorsi privilegiati per taluni docenti a discapito di altri. Nulla a che vedere, quindi, con criteri attinenti a curriculum, a profili professionali e all’esperienza dei positivi rapporti formativi acquisiti sul campo con i bambini.
Ebbene, in questo 2012, si è superato ogni misura. Infatti, la schizofrenia di chi dirige gli uffici scolastici di valutazione ha portato obbrobri come quello eclatante di aver dato, senza colpo ferire, ad un docente tre incarichi: uno a Procida e due ad Ischia, senza che la stessa facesse una grinza, ad altre, perdenti posto a Procida, venivano automaticamente dati incarichi a Ischia, colpendo i diritti acquisiti da altri, anzi, sentivo toni aggressivi e supponenti da parte di funzionari del Provveditorato che, viceversa, dovrebbero essere garanti dell’applicazione delle giuste regole.
Pertanto la situazione si è talmente degradata che a pagarne le conseguenze saranno, in modo particolare, i bambini. L’appello è rivolto a tutti coloro che possono di evitare il perpetrarsi di tali disfunzioni o aggredire il seme patologico spazzando via queste strutture di peccato con i responsabili, come disse Papa Wojtyla, oppure sia la Magistratura, in extrema ratio, applicando il codice penale, a porre termine a tale sgretolamento di questa agenzia fondamentale per la crescita e la formazione delle nuove generazioni
