PROCIDA – Ci sono svariati argomenti da apporre per suffragare tale tesi, e non voglio pensare che il Comitato dei garanti possa non prenderle in considerazione. Per prima cosa ,il Referendum è previsto nello Statuto Comunale, come momento massimo di partecipazione popolare alla vita della comunità.
Su una materia, l’immigrazione, che non è ostativa alla consultazione e che riguarda, direttamente o indirettamente, l’intera comunità.
Il ” Comitato dei garanti” non può non ammettere il referendum ,per il semplice motivo che gli enti comunali sono espressione della volontà popolare,da cui traggono ispirazione e sostegno..
Diro di più: ” Se anche ci fossero,come ,sicuramente ci saranno,argomentazioni pro non-ammissibilità, in quanto atto dovuto e necessario,in base agli accordi raggiunti tra le istituzioni e l’ ANCI,e anche in base alle convenzioni europee una comunità,a prescindere da ciò,DEVE avere sempre la possibilità di esprimersi,magari attraverso un referendum, perché le istituzioni democratiche dello Stato si reggono sul principio fondante della “SOVRANITA’ POPOLARE “.
Ciò è soprattutto vero se si dà uno sguardo alla bassissima adesione dei Comuni contro il diktat del Governo. SOLO 2800 su 8000 comuni si sono conformati..
Il Comitato dei garanti ,voglio sperare, che sia un organo ” democratico ” e che accetti, semplicemente, che sia la maggioranza del popolo procidano a decidere se un atto comunale è conforme alla volontà di essi..
Detto ciò ,ed è un mio personale parere, penso che questo referendum avrà nessun valore, per il semplice motivo che , alle prossime elezioni politiche, con la sconfitta dei Catto-Comunisti, si invertirà completamente rotta ,e si porrà fine a questa “invasione di massa” che sta portando l’Italia e l’Europa al collasso totale.