Procida: La Processione del Venerdì Santo apre alle donne?
La Processione del Venerdì Santo (comunemente conosciuta come la Processione dei Misteri) sia aperta al contributo e alla partecipazione delle donne. Da questo punto di vista la proposta dell’assessore Scotto di Carlo, che qualche anno fa sarebbe assunta a rango di semplice provocazione visto che “per tradizione” la Processione del Venerdì Santo è un evento prettamente al maschile, risulta quanto mai fondata giacché, come ci dice don Lello Ponticelli, il nuovo regolamento diocesano per le Confraternite già consente la piena partecipazione delle donne alle attività delle Confraternite stesse.
Ciò è la sintesi della notizia resa da questo blog, dell’incontro che si è tenuto il 28 novembre scorso nella cappella del Conservatorio delle orfane a Terra Murata.
Un’umile riflessione:
“Dalla Santa Inquisizione, all’Indulgenze dei nostri tempi”
Costantino nei suoi oltre trent’anni di regno aveva aspirato a riconquistare, non solo tutti i territori appartenuti all’Impero di Traiano, ma soprattutto a diventare il protettore di tutti i Cristiani.
Sedici decreti dogmatici, su vari aspetti della religione cattolica.
Il Concilio di Trento o Concilio Tridentino fu il XIX Concilio ecumenico.
Concili ecumenici
1545 – 1563, Concilio Lateranense V, Concilio Vaticano I,
Papa Paolo III Papa Paolo III, Papa Giulio III, Papa Pio IV fino a 255 nelle ultime sessioni.
Protestantesimo, Riforma cattolica, Sacramenti, Canone della Bibbia ecc. ecc.
Insomma sono circa 1810 anni che la chiesa, il clero decide, e indica le regole da seguire.
Nel nome e per conto della Cristianità. ( per i credenti Cristiani.)
Non per entrare nella “scazzetta del prete” Mi permetto di dire:
Non è, la presenza delle donne che fa discutere se partecipare o no, (attivamente) alla processione, come pure non è l’assessore (radicale) di turno, che propone qualcosa che già è prevista dalla chiesa. E’ evidente che il clero procidano osserva il nuovo regolamento diocesano che per le Confraternite già consente la piena partecipazione delle donne.
Attenzione però; dire che, questa processione “ la Processione dei Misteri” è molto riduttiva per il credente di fede Cristiana. L a processione è del Cristo Morto!
Non devo insegnare a nessuno, che il termine deriva dai misteri della fede che un buon Cristiano ricorda attraverso queste allegoriche immagine che rappresentano L’antico e il nuovo testamento, e la vita di GESU CRISTO morto in Croce per noi.
Anni fa fu istituita dal Priore della congrega dei turchini Gabriele Scotto di Perta una commissione a doc, che preparò un disciplinare da fare osservare a quei giovani che con entusiasmo preparavano i misteri, con regole da osservare per la preparazione dei misteri, e per lo svolgimento della processione.
Fui invitato a prenderne parte insieme a tanti altri che stava a cuore il buon andamento, e la buona riuscita della processione,sia sul piano religioso, sia quello d’immagine.
Era l’anno del Signore 1991. Bene quel giorno per poco si rischiò che alla processione non partecipasse il Cristo Morto La congrega dei turchini, e una parte del clero.
Quell’esperienza negativa, mi fece scrivere un articolo duro nei confronti dei responsabili
Scrissi: c’è molto disordine e anarchia, si sta trasformando il venerdì santo, per la festa del carnevale.
Riconosciamo, e diamo grande merito ai ragazzi, dell’associazione dei Misteri, che autofinanziandosi, con passione, impegno e lavoro, mantengono in piedi quest’antica tradizione, che ci fu tramandata dagli Spagnoli.
Però non pensiamo, di trasformare la Processione del venerdì santo, solo come una manifestazione folkoristica.
Si chiede ai ragazzi dei misteri; un’altro sforzo, creare all’interno della loro (lodevole) associazione, una commissione di vigilantes che coordina tutto l’iter del percorso della processione impartendo la massima disciplina a tutti i partecipanti, compreso quel pubblico spettatore miscredente,per ottenere il massimo rispetto, di fede, rispettando il sano criterio della Cristianità
Credo ut intelligam, non intelligo ut credam (Credo per comprendere, non comprendo per credere) – (Sant’Anselmo)
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