Procida: il pensiero del giorno

L’anno che verrà: da gennaio si allunga l’età per la pensione.

Giustamente, purtroppo, come “camminano” i tempi,la penuria di lavoro per i giovani, il fatto non promette bene di andare in pensione a sessant’anni- ho delle perplessità per i mestieri, e alcune professione. Un laureato di qualsiasi facoltà, riesce a inserirsi nel campo lavorativo,(se è bravo o fortunato) minimo a 30 anni, la maggior parte va oltre questa età.
Allora, è bene che si dilunga l’età pensionistica, ma pensiamo alle altre categorie di lavoratori: artigiani, marittimi, piloti di aerei, minatori, ecc. per quest’ultimi la maggior parte è assurdo continuare a fare quel lavoro, allora lo stato dovrebbe farsi carico di garantirgli un altro lavoro adeguato per raggiungere l’età prevista per andare in pensione.
È pur vero che alcuni lavori o mestieri dir si voglia, sono stati abdicati agli stranieri dell’est.

Certo che è assurdo pensare un marò salire la biscaglina dopo una vita trascorsa in mare alla soglia dei settant’anni- c’è da precisare che nonostante un marò inizia a 18 anni a navigare se copre la media di 7 mesi l’anno non raggiungerebbe il quoziente previsto per ire in pensione, tranne per quei pochi marittimi che hanno la continuità di lavoro.
Mentre un operaio che svolge attività a terra , se si avvia al lavoro(molto probabile) a 18 /20 anni
All’età di 60 /61 ha diritto alla pensione di anzianità.
Mi viene da raccontare un episodio che avvenne prima del 1922 quando non c’èra ancora il sistema pensionistico: un fabbro di nome LIBERATO giunto all’età di settantacinque anni , si sentiva molto stanco, pensò di smettere , però doveva pur pensare come vivere in quell’epoca si viveva con 10 soldi all’anno, guardò bene i suoi risparmi e vide che aveva 270 soldi, pensò di non farcela, lavorò sforzandosi altri tre anni, senza poter mettere niente da parte, raggiunto l’età di 73 anni, chiuse bottega, pensò con10 soldi all’anno sarebbe arrivato giusto a 100 anni .
Fortunatamente non morì, ma sfortunatamente dovette chiedere la carità per sopravvivere.
Porgendo la mano aperta diceva:
FATE BENE A MASTO LIBERATO,CHE LA MORTE L’HA INGANNATO
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