Premio Letterario EMILY DICKINSON.Tra i premiati la prof.ssa Clotilde Sarnico

PROCIDA – La Chiesa di Sant’Erasmo, che da Castel Sant’Elmo, sulla collina del Vomero, si affaccia su larga parte del golfo di Napoli, sarà teatro, mercoledì 7 giugno alle ore 15:30, della assegnazione del Premio Letterario EMILY DICKINSON, giunto alla sua XXVII edizione. Per la Sezione SAGGISTICA (Saggi inediti), una delle sette sezioni finalizzate alla premiazione di inediti, sarà assegnato un premio al libro “Procida. La mediterraneità dell’isola flegrea tra le memorie del passato per immaginare il futuro” (Edizioni Iuorio) curato da Italo Abate e Maria Grotta.

Premio collettivo agli autori che hanno realizzato, in occasione della individuazione di Procida come capitale italiana della cultura per il 2022, il volume miscellaneo dedicato alla più piccola delle tre isole flegree. I 25 autori, che con 15 editoriali hanno contribuito alla nascita del libro, sono accademici, docenti e professionisti esperti nei diversi campi del sapere scientifico e letterario. Il loro contributo, armonicamente confluito in un quadro generale delle caratteristiche fisiche ed umane di Procida, ha consentito di tracciare un ritratto vivo e palpitante delle bellezze dell’isola flegrea e della sua storia, indagando non solo sulle tradizioni più strettamente storico-letterarie e religiose che nobilitano passato e presente di Procida, ma illustrandone le caratteristiche che in campo archeologico, architettonico, geomorfologico, agronomico e zoologico-botanico fanno di questo gioiello insulare un modello esemplare per chiunque voglia studiare fenomeni naturali e storia delle vicende e delle trasformazioni di una terra dalla fiera bellezza paesaggistica.

Tra i coautori del libro la prof.ssa Clotilde Sarnico, docente di italiano e storia presso l’Istituto Superiore “F. Caracciolo – G. Da Procida, con il suo scritto “San Michele d’oltremare” in cui si racconta del culto di San Michele in terra Algerina. In un brano si legge: “Anche a Mers-el-Kebir il culto di san Michele è fortemente sentito. Sul portale Persée, M. Baussant scrive: “Nel 1862 si impianta in Algeria la confraternita di San Michele Santissimo Sacramento, creata a Procida nel 1630 e che venne ufficialmente riconosciuta dal clero algerino nel 1878. Nel 1883 una delegazione di pescatori si reca a Procida. Hanno ordinato una statua di san Michele che rappresenti esattamente quella che è là… Un primo fatto straordinario segna il passaggio della statua dall’Italia all’Algeria: al momento di registrare i diritti di trasporto della statua, i doganieri dovevano conoscerne il peso. Grande fu il loro stupore quando la bilancia segnò appena qualche grammo!”… “La colonia italiana, proveniente dall’isola di Procida, aveva conservato tutti i costumi, tutti gli usi e tutta la fede della propria patria. Per molto tempo sono rimasti chiusi a tutte le influenze straniere, vivendo gelosamente ripiegati su sé stessi, non sposandosi che tra di loro, non parlando che il loro dialetto e il gergo proprio. Ciò spiega, in gran parte, che sono rimasti profondamente religiosi, credenti e praticanti che hanno conservato, cosa rara nella nostra epoca, delle manifestazioni di pietà pubblica come la processione del Corpus Domini e di san Michele che attirano ogni anno migliaia di persone”.

Un prosit alla prof. Sarnico che sarà certamente festeggiata dai suoi studenti.

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Un commento

  1. Alla Prof Cotilde Sarnico vanno le mie congratulazioni del bellissimo volume presentato auguri!

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