Procida alza la voce contro la soppressione della brigata della Guardia di Finanza sull’isola, disposta dal comando generale. Nel mese di marzo un’interrogazione parlamentare al ministro della Difesa ed al ministro dell’Economia e delle Finanze, a firma dell’onorevole Valeria Valente del Partito Democratico, aveva sollevato la questione dell’accorpamento della brigata alla compagnia di Pozzuoli, con il trasferimento sulla terraferma del personale in servizio sull’isola, nell’ambito di una razionalizzazione delle risorse.
“La notizia – si leggeva nel testo – sta suscitando giustificato allarme e vivissima preoccupazione presso la comunità e gli enti territoriali locali, che, a quanto è dato sapere, si apprestano ad assumere ogni opportuna iniziativa per evitare si concretizzi la soppressione della brigata”.
E a distanza di qualche mese, una petizione popolare promossa dal consigliere comunale Elio De Candia di “Adesso Procida” investe della problematica il presidente della Repubblica, il presidente del Senato, il presidente della Camera, il comandante generale della Guardia di Finanza e, in ultimo, il prefetto di Napoli. Si chiede di rivedere una decisione che “se attuata metterebbe in serio pericolo la sicurezza isolana”.
“L’isola di Procida – denunciano i firmatari – è già priva di una stazione di Polizia: resterebbe la sola Arma dei Carabinieri, che con le esigue risorse a disposizione troverebbe serie difficoltà nel controllare un territorio con un’altissima densità demografica , tra le più alte di Italia, che in periodo estivo vede quasi raddoppiare i suoi dodicimila residenti”. Nel testo della petizione, si sottolinea l’insularità di Procida e di auspica una soluzione immediata: “Chiediamo – si legge – quindi che venga rivista una decisione che mortifica la struttura civile di un’isola che rappresenta insieme a Ischia e Capri volano per l’economia turistica regionale”.
Pasquale Raicaldo da Repubblica