Procida – Per tutelare le condizioni di decoro sul territorio dell’isola di Procida, il Sindaco Vincenzo Capezzuto, su proposta del consigliere delegato al commercio, Domenico Aiello, con Ordinanza n°5 del 25 gennaio 2011, ha emanato un nuovo dispositivo che vieta il commercio su area pubblica in forma itinerante, di cui all’art. 28 della legge n. 114/98 e all’art. 29 della legge Regionale n. 1/2000, per il settore non alimentare su tutto il territorio comunale ad eccezione dell’area individuata nel costituendo posteggio attrezzato di “via Alcide De Gasperi”. Tra l’altro, sono vietati il trasporto e la detenzione di contenitori quali borsoni, sacchi, involucri di cartone e altro materiale che, per circostanza di tempo e di luogo e per la condotta dei possessori, siano inequivocabilmente riconducibili alla vendita illegale dei prodotti ivi riposti così come è vietato avvicinarsi ai clienti seduti ai tavoli dei ristoranti infastidendoli oppure provocando disagi ed imbarazzi mediante offerte di acquisto non legittime.
Il dispositivo, già entrato in vigore nei giorni scorsi, muove i passi da una serie di considerazioni formulate dall’Amministrazione comunale quali: l’elevato numero di veicoli circolanti sul territorio isolano, che pregiudica seriamente la mobilità, determinando momenti di forte congestionamento del traffico in alcune ore della giornata e in alcuni punti dell’isola nonché tutti i problemi di inquinamento ambientale e acustico connessi; le problematiche legate al traffico veicolare che caratterizzano le aree del centro storico e le principali arterie stradali, stante la conformazione del territorio isolano e la carenza di idonei parcheggi, rendendo difficoltosa la sosta temporanea dei veicoli; un manifesto sconfinamento di alcuni posteggi da parte dei titolari di autorizzazione alla vendita al dettaglio in forma itinerante di tipo b) settore non alimentare con esposizione ingombrante di merci nella pubblica via tale da determinare uno scadimento della qualità urbana; il riscontro di comportamenti finalizzati ad eludere i divieti di legge mediante il trasporto, da parte di alcune persone, di mercanzia contenuta in borsoni e altri analoghi contenitori facendola soltanto intravedere o comunque proponendola a voce a possibili acquirenti; dall’evidenza che il trasporto e la detenzione di tali materiali sono finalizzati al commercio abusivo; dal comportamento invadente tenuta da soggetti che si avvicinano ai clienti seduti ai tavoli dei ristoranti e bar al fine di proporre merce, senza aver alcun titolo di poterlo fare, creando spesso imbarazzo, disagio e tensioni con gli avventori e con i titolari dei pubblici esercizi.
Fonte “ROMA”