Ho perso un fratello minore con cui nell’introdurlo allo studio del latino e greco si è costituito nel tempo un sodalizio forte fondato sui valori, idee, utopie profondamente condivise sia nei momenti di entusiasmo sia nel cuore delle tenebre che oggi la nostra società vive. L’intera comunità procidana ha persa una gran bella persona, un grande medico sempre disponibile con tutti e fatto inusuale per il vissuto che quotidianamente sperimentiamo aver coniugato la sua professione ad una dimensione di sacerdozio laico. Ciao carissimo Peppe.
MIchele Romano
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