Procida Voto ai Marittimi: Si muovono le acque

Il fatto che i marittimi imbarcati non possono esercitare il diritto dovere di ogni cittadino di scegliere, attraverso il voto, i propri rappresentati in seno alle Istituzioni è sempre stata (ed è) una anomalia, soprattutto oggi che, con le nuove tecnologie, è possibile “muovere”, con un semplice click del computer, materiali, merci, denaro ed informazioni in pochi attimi e spostarli in tutto il mondo.
Per il passato, l’attento Delegato ai trasporti, cap. Pasquale Sabia, aveva già portato l’argomento in Consiglio Comunale dove, con voto unanime, era stata votata l’adesione dell’isola di Procida al comitato ” Voto ai Marittimi “, chiedendo di estendere anche ai marittimi in navigazione la possibilità di esercitare il diritto al voto.
A distanza di qualche tempo, della serie “chi l’ha dura la vince”, apprendiamo che sulla questione, finalmente, è stato avviato l’iter parlamentare al Senato, presso la 1° Commissione, e, nella giornata di ieri, grazie all’On. Luigi Muro e altri firmatari, è partita la richiesta d’impegno (che di seguito riportiamo) da parte del Governo ad innovare la legislazione vigente in materia.
Ovvia soddisfazione viene espressa dal cap. Pasquale Sabia, prima da uomo di mare che da politico, il quale sottolinea come la perseveranza ha dato un primo risultato positivo che dovrebbe portare i marittimi ad essere finalmente equiparati agli italiani residenti all’estero ed essere riconosciuti “CITTADINI ITALIANI”.
La speranza di tutti è che, già dalla prossima tornata elettorale, i marittimi possano essere della “partita”.
“A.C. 4362 Ordine del giorno
La Camera,
premesso che:???

l’articolo 2 del provvedimento in esame detta disposizioni relative al voto dei cittadini temporaneamente all’estero, con un’efficacia circoscritta a determinate categorie di soggetti nonché allo svolgimento delle sole consultazioni referendarie indette per il 12 e 13 giugno prossimi;

in Italia, purtroppo, il diritto di voto è negato ai marittimi in navigazione e nei porti stranieri dalla mancanza di una legge che, come avviene per i residenti all’estero e per i militari in missione, assicuri l’esercizio di questo fondamentale diritto;
le leggi vigenti in materia, infatti, risalgono agli anni cinquanta e prevedono per i naviganti (marittimi o aviatori), fuori residenza per motivi d’imbarco, la possibilità di votare, previa esibizione della tessera elettorale, in qualsiasi sezione del comune in cui si trovano, seguendo, particolari procedure;
la partecipazione politica rappresenta un principio fondamentale di ogni democrazia e, pertanto, il diritto-dovere di voto deve essere garantito a tutti i cittadini;
è doveroso ovviare ad una carenza normativa che si protrae da oltre mezzo secolo e dare effettività all’esercizio di voto anche ai cittadini temporaneamente all’estero, in quanto imbarcati in ragione dello svolgimento della propria attività lavorativa, attraverso la previsione di semplificate metodologie di voto per corrispondenza, e della possibilità per i naviganti (marittimi o aviatori), fuori residenza per motivi d’imbarco di votare sulla nave sulla quale si trovano, o di utilizzare gli uffici consolari legittimati
impegna il Governo
ad innovare tempestivamente la legislazione vigente in materia, attraverso norme che rispondano, con rigore ed efficacia, alle particolari esigenze giuridiche e pratiche dell’esercizio del voto a bordo e all’estero, al fine di assicurare, finalmente, l’esercizio effettivo del diritto di voto ai lavoratori marittimi, in analogia a quanto previsto per i cittadini militari che si trovano all’estero.
F.to: MURO; MENIA; DI BIAGIO”

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