Solo il referendum ce la può fare…Anche a Procida si può firmare.

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il 30 settembre scade il termine per la raccolta delle firme volte alla promozione del referendum abrogativo della vigente legge elettorale (e/o Legge Calderoli e/o Porcellum).
Presso gli uffici del comune di Procida (Piano terra, corridoio a destra) è allestito il banco per la raccolta delle firme. Vi invito ad andare a firmare.

Sul tema del referendum, vi propongo un articolo
di Romano Prodi in “Europa” dell’8 settembre 2011.

Quando, nel 2005 fu approvata la legge Calderoli, a tutti nota come legge “porcellum”, eravamo in campagna elettorale per rinnovare parlamento e governo. Comprendemmo subito che era stata pensata per impedire la nostra vittoria. Era stata fatta “contro” una parte politica e approvata a colpi di maggioranza.

Chi ne volesse oggi fare un bilancio vero, sarebbe costretto ad ammettere che ha colpito soprattutto il paese e le sue istituzioni. Tutto il paese. Le ha ferite nell’autorevolezza e nella legittimità agli occhi dei cittadini che non si sentono rappresentati da un parlamento di nominati. Le donne e gli uomini del nostro paese hanno diritto di scegliere i propri rappresentanti in parlamento, hanno diritto a una relazione vera e diretta con chi rappresenta gli interessi del territorio in cui vivono e operano.

Nei giorni scorsi, quando ho sottoscritto a Bologna i quesiti referendari per l’abrogazione della

legge elettorale vigente e per il ripristino di quella precedente, a sua volta preceduta da un referendum che con un consenso di oltre l’82% dei voti e un’affluenza del 77% aveva portato all’abrogazione della normativa elettorale proporzionale, ho detto che è tempo di restituire ai cittadini italiani il diritto di scegliere i propri rappresentanti in parlamento. Proprio con il tempo

siamo costretti oggi a fare i conti. Le notizie che mi raggiungono in Cina, dove mi trovo per gli

annuali impegni accademici, fanno sperare che l’obiettivo delle 500mila firme da consegnare alla Cassazione a fine settembre, sia ormai a portata di mano. La risposta che arriva dalle italiane e dagli italiani che si affollano ai banchetti per la raccolta delle firme non lascia dubbi al riguardo: non è pensabile che si possa tornare alle urne con la peggiore legge elettorale della storia della nostra repubblica. Con la mia firma sento di avere interpretato il sentimento di tanti concittadini: di fronte ad una crisi economica e sociale così grave come quella che scuote il mondo, l’Europa e l’Italia, il parlamento e i parlamentari non sembrano disporre agli occhi dei cittadini della piena legittimità e del rispetto che mai come oggi sarebbero necessari. Anche per questo ho detto di avere firmato per dovere civico. Occorre restituire stabilità e forza alla nostra democrazia e alle nostre istituzioni. Occorre mettere mano alla rinascita dell’Italia a partire dalle sue istituzioni che devono ritrovare, anche agli occhi dei cittadini, forza e legittimazione. La legge Calderoli va cancellata. La via parlamentare per dare all’Italia una buona legge elettorale è la scelta migliore. Ma questa via, per ora, non la vedo percorribile. Se per farlo occorre dunque un referendum, ben venga il referendum.

Riuscire a raccogliere le firme che ancora mancano a raggiungere l’obiettivo è ora possibile.

Dobbiamo farcela.

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