Dieci anni fa ero in camera da pranzo, a guardare la Tv quando il primo boing trafiggeva la prima torre. Poi la seconda, i crolli, i morti. Quel giorno lo ricordo come fosse ieri, perché per la prima volta nella vita uno di quei film irreali sul catastrofismo era diventato realtà a New York. Un giorno nero per l’umanità, a prescindere dalla razza o dalla religione. Un giorno che ricordo col dolore nel cuore e con rispetto per tutti i caduti, americani e non. Con la speranza che l’umanità non si macchi più di crimini del genere. Per questo voglio ricordarlo così. Perché se il mondo deve cambiare, deve inseguire i sogni.
Lo stesso giorno che nel 1973 distruggeva i sogni di un Cile democratico, con l’assassinio di Salvador Allende.