“Trasparenza, legalità e soluzioni partecipate”. Questa la cura di Aniello Scotto di Santolo per risollevare le sorti dell’isola di Procida.

Riprendiamo con Aniello Scotto di Santolo da una delle questioni, come le prospettive di sviluppo legate all’ex struttura carceraria di Terra Murata ed il passaggio al Comune di Procida, che stanno determinando un certo fermento nel mondo politico e delle professioni.
Non sono pochi quelli che, per quanto riguarda la questione relativa al progetto di valorizzazione dell’ex struttura carceraria di Terra Murata vedono (o vogliono vedere) un “inciucio” tra maggioranza e minoranza, o parte di essa. Quale la sua posizione.
A fine luglio/agosto 2010, il gruppo “Insieme per Procida”, nelle persone del capogruppo Dino Ambrosino e del sottoscritto, ebbe incontri con l’Amministrazione Comunale nelle persone del sindaco Vincenzo Capezzuto e del Presidente del Consiglio Comunale, On. Luigi Muro, nei quali si chiedeva di affrontare la problematica di Terra Murata per la sola definizione degli obbiettivi e cioè di che cosa si dovesse fare per generare uno sviluppo sostenibile per Procida, e più precisamente chiedevamo di :
1) Commissionare uno studio di mercato, per verificare, date le caratteristiche della nostra isola dal punto di vista naturalistico/socio/economico e culturale, gli ambiti di mercato più consoni e che andassero nella direzione della sostenibilità e nella valorizzazione delle suindicate caratteristiche non della distruzione dell’esistente. Chiarisco che per noi la sostenibilità, fa riferimento ai tre fattori principali di equilibrio da raggiungere in tutte le azioni, e nello specifico:
a. sostenibilità ambientale;
b. sostenibilità economica;
c. sostenibilità socio/culturale.
2) Definire un metodo di lavoro da approvare in Consiglio Comunale che, nel prevedere la partecipazione della nostra comunità, guidasse il percorso da seguire per la corretta definizione degli obbiettivi da considerare nell’accordo di valorizzazione per il passaggio del bene, ex carcere, dallo stato al Comune.
A questo incontro ci fu promesso una risposta mai arrivata, che noi considerammo negativa.
Ed a conferma di quanto, ad una nostra convocazione di Consiglio Comunale con all’ordine del giorno “Terra Murata”, il presidente On Luigi Muro, non ci consentì la discussione adducendo la scusante che, secondo lui, l’argomento doveva essere trattato prima nelle commissioni consiliari e poi in Consiglio, e la maggioranza votò tale mozione del Presidente e noi ci trovammo nella impossibilità di discuterne.
Successivamente la Commissione Consiliare non si riunì e l’argomento rimase sospeso.
Se questa è la premesso poi cosa accadde?
Dopo questo atteggiamento di chiusura di Muro – Capezzuto, noi ci attivammo su due fronti:
a. Iniziare una attività informativa nei confronti della cittadinanza, cosa che si è concretizzata con il convegno che si è tenuto nei giorni scorsi;
b. Coinvolgere comunque il Consiglio comunale anche se con interrogazioni, cosa che si è verificata nella riunione del 23 Giugno scorso.
Da queste due azioni, il risultato ottenuto è stato quello di verificare la totale antiteticità delle linee
Politiche. Infatti, mentre la nostra linea è quella di lavorare nella massima trasparenza con la compartecipazione ai lavori del C.C. e della cittadinanza intera con un metodo tecnico dettato da Agenda21 Locale; l’Amministrazione Comunale tende a tenere fuori dai lavori i Procidani e probabilmente, andrà ad imbarcarsi in operazioni fallimentari tipo quella del Porto Turistico di Marina Grande.
Quindi, se comprendo bene, ancora una volta il “metodo” che diventa sostanza?
Terra Murata, rappresenta per noi, il futuro di Procida, perché può costituire quell’elemento di giusta valorizzazione delle specificità della nostra isola ed in tal modo diventare un qualificato attrattore turistico. Come pure lo è l’isola di Vivara.
Certamente, c’è una diversità di metodo ma anche di visioni di guida amministrativa di un paese. Una obsoleta e non affidabile, con un nuovo sindaco in piena continuità con il passato, visto anche i ripetuti fallimenti, solo per fare qualche esempio: SEPA che è costata cara ai procidani (vedi tariffe TIA); SAP vedi costi, servizi e gestioni clientelari; Porto turistico Marina Grande (Quanto è costato e costerà alla cittadinanza ed a chi porterà benefici); Vendita di tutto il patrimonio immobiliare del Comune; Progetto rilevazione inquinamento marino e turismatica (Distrutto dopo un investimento di circa 3,5 miliardi di vecchie lire; Cassonetti interrati.
L’altra, moderna ed a passo coi tempi, che chiede: Trasparenza nella gestione; Legalità; Soluzioni partecipate all’intera comunità; L’interpretazione della delega del voto, non come delega in bianco ed assoluta, ma come delega per una guida di un’attività partecipata con le realtà locali che si rappresentano; Le riorganizzazioni aziendali del Comune e delle società partecipate, finalizzate alla produttività; La ricerca di un equilibrio costante per tutte le attività, tra Ambiente, Economia e Socio/Culturale della nostra isola; La forte preoccupazione di rispettare un patto intergenerazionale; La forte preoccupazione di far diventare il procidano primo attore nella definizione del proprio futuro e delle generazioni future.
In conclusione del nostro incontro quale l’impegno di Aniello Scotto di Santolo e di “Insieme per Procida”?
Noi, per Terra Murata, continueremo la nostra attività di informazione conoscitiva a tutti i cittadini, pertanto abbiamo formato un gruppo di lavoro aperto,composto da procidani che hanno gia sviluppato lavori di ricerca storica su Terra Murata, che concretizzeranno, in collaborazione con un gruppo di cineoperatori, un documentario che proietteremo in varie sedi aprendo dibattiti e rilevando le indicazioni dei cittadini.
Peraltro, andremo avanti a fare il nostro dovere, certi di farlo esclusivamente nell’interesse di Procida e dei procidani.

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