Quando a Procida la barriera diventa un divieto

Mentre a Procida “i divieti” diventano elementi sempre più discrezionali, la barriera architettonica resta un elemento certamente penalizzante per i più deboli.

Ad esempio che ne dite: Belli i marciapiedi di via Libertà? Come tutte le cose che si fanno nella nostra isola ad alcuni piacciono ad altri no. Ma, non è di questo che vogliamo parlare oggi bensì della loro utilità. Infatti, senza pali e segnali stradali di ogni genere, qualità e misura sono praticabili, almeno per i normo dotati.

Viceversa per le persone diversamente abili, con o senza pali, cercare di percorrere via Libertà resta sempre un impresa. Difficile districarsi tra i continui accessi privati, centraline ENEL, zone di accesso realizzate con molta fantasia, senza che qualcuno abbia fatto caso al fatto che, quando c’è la necessità di scendere dal marciapiede le auto in sosta rendono ancora più complesso l’operazione.

Sicuramente i lavori  ai marciapiedi di via Libertà, stanno ovviando a una parte delle difficoltà di accesso per chi deve percorrerli in carrozzina (eliminazione di varie barriere inclusi i segnali stradali). Sono marciapiedi anche belli da vedersi, realizzati con un “caratterisitico” mattone rosso pompeano, ma guardando bene il lato sinistro della strada salendo dal porto, dopo la rampa di accesso (vedi foto),

ecco che arrivano non uno ma ben due barriere rappresentate da cassette ENEL che nessuno ha pensato di far incassare nei muri o trovare altra sistemazione.

Possibile che nessun architetto, ingegnere, geometrai vi abbia fatto caso? Perché lavori pubblici, come tanti su questa isola, si fanno sempre a metà aspettando poi tempi succesivi quando arriveranno altri soldi per completarli e intanto si perpetrano discriminazione ai danni di persone diversamente abili ?
Un’altra domanda sorge spontanea: visto che la parte di marciapiedi che ricade in varchi privati (che comunque pagano, o dovrebbero pagare, la relativa tassa al Comune) non sono interessati dai lavori, chi deve metterli in sicurezza ed uniformarli al resto?
Comunque, nell’auspicarci che prima della fine dei lavori si trovi il modo per mettere le cose a posto, ci ripromettiamo di verificare altre situazioni di questo genere (ci segnalano cabine ENEL che invadono anche i nuovi marciapiedi del Lungomare Crisoforo Colombo), anche li con lavori eseguiti recentamente, in modo da solelcitare interventi più attenti alle esigenze dei più deboli.

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