Federconsumatori Campania al fianco degli abitanti dell’Isola di Capri messi in scacco da decisioni unilaterali delle compagnie armatoriali
Rosario Stornaiuolo – presidente di Federconsumatori – : “si è davvero superato il limite, intervenga duramente la Regione Campania, perchè non è possibile tollerare da parte dei cittadini di cui ci facciamo eco, cambi di tariffe, annullamenti di agevolazioni tariffarie da residenti dall’oggi al domani e senza alcun preavviso oltretutto”.
Federconsumatori Campania sta seguendo la vicenda che interessa migliaia di cittadini delle isole Campane, in questo caso Capri, che sono abitate da gente normale, che lavora e che per esigenze di mobilità, per propria natura, sono penalizzati avendo il mare per lo mezzo. Ma il dettato Costituzionale, di cui tutti elogiano i contenuti, non può essere accantonato per esigenze imprenditoriali private: è intollerabile che arbitrariamente le Compagnie di Navigazione (il cui cartello è tutto da indagare) eliminino la tariffa residente il alcuni giorni della settimana e/o in alcuni orari. Inoltre questo meccanismo per cui con la scusa di avere problemi economici, sempre le Compagnie di Navigazione chiedano aumenti su aumenti come se i cittadini fossero un bancomat dove prelevare e pure senza avviso dalla sera alla mattina!
Basta, chiediamo che si ponga fine immediatamente alle prevaricazioni e si metta mano ad un serio contratto di servizio che sia conveniente per i cittadini isolani e non solo per le compagnie di navigazione private.
Vogliamo anche dare una sveglia alla situazione Caremar: non è plausibile che l’unica compagnia marittima (per di più pubblica che mantiene corse anche d’inverno effettuando la continuità territoriale) che fa trasporto di traghettaggio auto per Capri diventi privata e fuori controllo pubblico.
Noi ci batteremo a fianco dei cittadini per il rispetto dei loro diritti alla mobilità e alla residenzialità isolana, per salvaguardare la nostra Costituzione.
P.S: Forse è una dimenticanza ma non pensiamo che Ischia e Procida siano abitate da cittadini “anormali”