L’Associazione Poiesis Procida Arti e Culture ONLUS ,nell’ambito delle proprie ricerche e sperimentazioni filosofico-culturali, presenta il primo corso di Hatha Yoga diretto dal maestro Gennaro Falanga, valente cultore della disciplina nonché personal trainer laureando in scienze motorie. L’Hatha Yoga è un metodo di reintegrazione che, attribuendo grande valore al corpo, mira a ottenere una realizzazione spirituale mediante discipline psico-fisiche. Il termine Hatha significa energia del Sole (Ha) e della Luna (Tha), Hatha Yoga rappresenta l’unione del sole alla luna, delle energie solari, maschili a quelle lunari , femminili. Quando tra queste energie regna armonia tutto il sistema Corpo – Mente – Spirito è in perfetto equilibrio e la sensazione è quella inestimabile del Benessere Psicofisico. Raggiungere questo stato di benessere non è affatto difficoltoso e con la pratica costante non è difficile neppure mantenerlo.. Le posizioni che il corpo assume nell’ Hatha Yoga si chiamano, in lingua sanscrita, Asana e , se pur apparentemente sembrano, non sono esercizi ginnici. Le Asana possiedono innumerevoli finalità, si prefiggono di donare elasticità ai tessuti nel rispetto dell’equazione corpo sta a mente come corpo elastico sta a mente elastica, si prefiggono la comprensione del concetto tensione/rilascio, pieno/ vuoto, poiche’ in questa differenza ha sede l’abbandono di tutte le nostre tensioni psicofisiche. La pratica dell’Asana diventerà un mezzo che ci aiuterà a conoscere a fondo il nostro corpo, ad imparare ad ascoltarlo percependone i bisogni reali, a creare una sintonia armonica tra i flussi del corpo , del respiro e dei nostri pensieri. Nella quiete della mente si imparerà ad ascoltare il linguaggio corporeo e per estensione impareremo a conoscere noi stessi. La pratica costante delle Asana ci renderà duttili, malleabili, plastici, il Prana (Energia Vitale) comincerà a fluire liberamente nel nostro essere, ci ripulirà dalle tossine per accompagnarci al fine, la Meditazione . Queste posizioni, Asana, una volta prese, vanno mantenute per un certo tempo nella FERMEZZA. E’ scorretto parlare di immobilità perchè questo termine esclude ogni movimento, anche il respiro, che invece si compie in tutta la sua pienezza. Nell’Asana sia il corpo che la mente trovano la fermezza e la quiete. La nostra attenzione si dirige ad ascoltare il flusso regolare del respiro, possiamo recitare dei Mantra. La differenza tra la pratica di un principiante e quella di un avanzato è data dalla capacità di raggiungere e mantenere la fermezza dell’ Asana per lungo tempo, capacità che solo un lavoro presente e costante ci fa acquisire. Non pensiamo che in questa pratica sia indispensabile far assumere al nostro corpo posizioni acrobatiche, non sono affatto necessarie, potrebbero anzi crearci delle aspettative che non appartengono alla filosofia Yogica. Le parole chiave di chi pratica questa disciplina sono accettazione, ascolto interiore, abbandono.
Da “Il Golfo”
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