ti chiedo un’altra volta asilo circa il referendum in merito all’accordo sindacale dell’ex Eav Bus.
Premesso che il referendum è la forma più democratica per conoscere l’opinione di un gruppo di soggetti, in questo caso di Lavoratori, e quindi non criticabile, come diceva Totò, a prescindere, nella fattispecie di EAV BUS il referendum, anche se proclamato nell’ultimo giorno necessario, era stato annunciato in tutti gli attivi sindacali di tutte le organizzazioni, mai e poi mai il sindacato avrebbe potuto decidere senza consultazione un accordo di tale portata, e proprio perché così importante che la trattativa è stata portata avanti con una serie infinita di riunioni, anche notturne, arrivando all’ultimo giorno utile, infatti il 19 gennaio era l’ultimo termine per decidere di affidare il fitto d’azienda ad EAV Holding, continuando ad esercire i servizi con gli stessi livelli occupazionali, o ritornare nel fallimento, interrompendo il servizio e licenziando 1257 Lavoratori.
Il risultato del referendum è stato a favore dell’accordo per circa il 70% dei 638 votanti, che con il loro consenso hanno approvato il lavoro svolto dalle organizzazioni sindacali, decidendo, attraverso il proprio sacrificio economico temporaneo, di avere un presente certo in un’azienda pubblica e non un probabile futuro in un’azienda privata, con l’applicazione di un contratto ANAV meno vantaggioso, normativamente ed economicamente, rispetto all’attuale ASSTRA, senza margini di recupero.
La legge regionale che stanziava 10 milioni a favore di EAV BUS, l’ulteriore quota di 2,5 milioni di euro ottenuta, per mitigare l’effetto sui Lavoratori ( il 16 gennaio non c’erano neanche i ticket restaurant), sono il prodotto degli sforzi del sindacato, e paragonare le organizzazioni a Ponzio Pilato è quanto meno ingeneroso.
Poi, per concludere, in termini sociali oggi senza quell’accordo, nel solo territorio delle isole di Ischia e Procida non ci sarebbe un solo autobus in circolazione, non ci sarebbe almeno per il momento, diritto di mobilità, una fase che può durare più di qualche mese, a Caserta per quattro mesi non si è svolto il servizio, in compenso ci sarebbero stati 267 disoccupati in più, ma questo per qualche organizzazione e per qualche coordinamento è un semplice dettaglio politico.
Antonio Aiello – Segretario Regionale Uiltrasporti Campania.
Mi lusinga che un mio scritto venga attenzionato nel vostro sito, ma non capisco il motivo di pubblicarlo parzialmente, anche perchè letto in questo modo, il senso, con il quale è stato elaborato, cambia profondamente.
Antonio Aiello
Di seguito pubblichiamo la lettera (integrale) inviata a “Il Golfo”. Per quanto ci riguarda, considerato che la vicenda è molto sentita sull’isola di Procida ed il nostro blog cerca di seguirla da vicino anche attraverso le notizie che ci fornisce il nostro amico Mario, sembravano comunque rilevanti le argomentazioni riportate in riferimento al referendum EAVBUS al di là delle precisazioni ad un articolo che non abbiamo pubblicato, quindi, era impossibile comprendere per i lettori a cosa si riferissero.
Carissimo Direttore,
già altre volte ho avuto il piacere di essere ospitato sulle pagine del Tuo giornale, ti chiedo un’altra volta asilo per esprimere un distinguo rispetto ai contenuti dell’articolo da Te pubblicato domenica 20 gennaio circa il referendum in merito all’accordo sindacale dell’ex Eav Bus.
Premesso che il referendum è la forma più democratica per conoscere l’opinione di un gruppo di soggetti, in questo caso di Lavoratori, e quindi non criticabile, come diceva Totò, a prescindere, nella fattispecie di EAV BUS il referendum, anche se proclamato nell’ultimo giorno necessario, era stato annunciato in tutti gli attivi sindacali di tutte le organizzazioni, mai e poi mai il sindacato avrebbe potuto decidere senza consultazione un accordo di tale portata, e proprio perché così importante che la trattativa è stata portata avanti con una serie infinita di riunioni, anche notturne, arrivando all’ultimo giorno utile, infatti il 19 gennaio era l’ultimo termine per decidere di affidare il fitto d’azienda ad EAV Holding, continuando ad esercire i servizi con gli stessi livelli occupazionali, o ritornare nel fallimento, interrompendo il servizio e licenziando 1257 Lavoratori.
Il risultato del referendum è stato a favore dell’accordo per circa il 70% dei 638 votanti, che con il loro consenso hanno approvato il lavoro svolto dalle organizzazioni sindacali, decidendo, attraverso il proprio sacrificio economico temporaneo, di avere un presente certo in un’azienda pubblica e non un probabile futuro in un’azienda privata, con l’applicazione di un contratto ANAV meno vantaggioso, normativamente ed economicamente, rispetto all’attuale ASSTRA, senza margini di recupero.
La legge regionale che stanziava 10 milioni a favore di EAV BUS, l’ulteriore quota di 2,5 milioni di euro ottenuta, per mitigare l’effetto sui Lavoratori ( il 16 gennaio non c’erano neanche i ticket restaurant), sono il prodotto degli sforzi del sindacato, e paragonare le organizzazioni a Ponzio Pilato è quanto meno ingeneroso da parte del tuo redattore. A meno che, ELLEBI nello scrivere l’articolo non lo faccia con l’intento di tirare l’acqua a favore di qualche mulino, di qualche organizzazione della quale lui è dirigente sindacale, di qualche coordinamento che avrebbe preferito che il referendum non fosse stato effettuato, non perché, in quanto Lavoratori della stessa azienda, volessero fallire, ma perché adesso per loro è più difficile sparare contro una scelta della maggioranza dei Lavoratori votanti.
Poi, per concludere, in termini sociali oggi senza quell’accordo, nel solo territorio dove è maggiormente letto il Tuo giornale non ci sarebbe un solo autobus in circolazione, non ci sarebbe almeno per il momento, diritto di mobilità, una fase che può durare più di qualche mese, a Caserta per quattro mesi non si è svolto il servizio, in compenso ci sarebbero stati 267 disoccupati in più, ma questo per qualche organizzazione e per qualche coordinamento è un semplice dettaglio politico.
Antonio Aiello – Segretario Regionale Uiltrasporti Campania.