E’ noto il detto di Socrate che “una vita senza ricerche non è degna per l’uomo d’essere vissuta”. Questa espressione significa che una vita imprevidente e senza principi è talmente esposta ai capricci del caso, e così dipendente dalle scelte e dalle azioni altrui, tanto da possedere un valore reale molto misero per la persona che la vive. Al contrario una vita ben vissuta contiene obiettivi e integrità personale, i quali, pur nell’ambito delle possibilità umane, incentrate nelle trame della società e della storia, sono scelti e stabiliti da chi la vive. In tal senso una vita di ricerca è arricchita dal ragionare sulle cose che contano: i valori, gli scopi, la società, le vicissitudini caratteristiche delle condizioni umane, i desideri nella sfera della vita pubblica e in quella privata, gli avversari che ostacolano l’espressione della natura umana e i significati della stessa esistenza. Non occorre necessariamente giungere a teorie congiunte su queste tematiche ma, allo stesso tempo, se si vuole che la propria vita abbia, per quanto possibile, forma ed orientamento, si deve dedicare almeno qualche riflessione. Infatti, meditare su queste questioni è come studiare una mappa prima di intraprendere un viaggio. Chi non riflette nella vita è come un forestiero che vaga senza meta in una terra straniera. Queste considerazioni scaturiscono, in questo momento di profonda crisi che vive il mondo intero a partire dallo sgretolamento sociale, politico, economico ed etico, per passare alla condizione che vive l’Italia. Basta osservare la catastrofica situazione dei rifiuti in Campania, le devastante crescita della disoccupazione, della violenza in tutte le proprie dimensioni, la non governabilità del Paese in mano ad una classe dirigente troppo distratta da uno scontro politico di bassissimo ed irresponsabile profilo. Tutto ciò si vive in modo emblematico nella nostra quotidianità. In tal senso è sufficiente analizzare lo stato di profonda opacità in cui versa il tessuto socio-politico del nostro territorio davanti allo sfaldamento e al collasso dei bilanci degli Enti locali (compreso il nostro). A tal proposito è significativo verificare, salvaguardando la consapevolezza e la responsabilità di qualche storica presenza politica, come chi continua ad operare nel proprio orticello come niente fosse, e, dall’altra parte, nel nullismo generale, si è fortemente impegnati alla costruzione della così detta visibilità personale, che tanti danni sta creando alla vita dell’isola (ad esempio le ultime elezioni scolastiche). Tutto ciò nel cuore di una tenebrosa burrasca, al termine della quale c’è il rischio fondato di sperimentare il dissolversi dell’entità comunale. Su questo aspetto dico che, in questo momento, l’attuale quadro politico complessivo è inadeguato a dare risposte precise e forti tali da garantire, in prospettiva, una alternativa all’altezza della situazione, la quale richiede piuttosto, la formazione di un comitato di salute pubblica che, con spirito di condivisione, di sobrietà e umiltà, sia costituito da persone probe che abbiano cuore il bene comune più che quello prettamente personale.
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Per me tutto il mondo e paese, isole comprese!!!