Gli ex agenti di custodia, e le loro famiglie ed eredi, che ancora occupano una parte degli immobili rientranti nell’ex complesso carcerario di Terra Murata, di recente passati al Comune di Procida, potranno rimanere al loro posto. Questo quanto stabilito dal Tar Campania a seguito di vari ricorsi presentati dagli interessati, difesi dall’avv. Mario Tuccillo, che si sono opposti alla revoca della concessione d’uso, da parte del Ministero della Giustizia e della Direzione della Casa Circondariale di Napoli “Poggioreale – G. Salvia”, degli alloggi siti alla via Castello per scadenza dei relativi termini.
Nel merito – stabiliscono i giudici – i ricorsi sono fondati, in modo particolare, per violazione dell’’art. 7 della legge n. 241/1990. Per la generalità dei procedimenti cd di “secondo grado” ove cioè l’amministrazione incide su consolidati affidamenti che essa stessa ha generato sulla base di suoi atti, la determinazione caducativa deve essere preceduta da una formale comunicazione che attiva una effettiva dialettica procedimentale. Ebbene nel caso di specie – si sottolinea -i ricorrenti non sono stati posti in alcun modo in grado di interloquire con l’Amministrazione e, quindi, di partecipare al procedimento conclusosi con la revoca impugnata onde far valere le proprie ragioni e dare il proprio apporto in un’ottica collaborativa, non avendo ricevuto né la comunicazione di avvio del procedimento, né altro atto idoneo a ritenere raggiunto lo scopo al quale tende l’art. 7 della legge n. 241/1990. Il ricorso va, quindi, accolto, e il provvedimento gravato è dunque annullato.
con parole meno avvocatesi…..tutto da rifare in modo corretto.