Roma: “Diffidenza”. Mostra fotografica di Aniello Intartaglia.

di Michele Romano

Il languido e soporoso vissuto quotidiano della nostra incantevole isola, specialmente dal punto di vista culturale, viene ravvivato da un evento che si terrà a Roma dal 1 al 15 aprile, cioè una mostra fotografica di un nostro giovane talento, Aniello Intartaglia, inerente a tutto il percorso storico della struttura carceraria che è parte rilevante e significativa, insieme all’Abbazia di San Michele Arcangelo, della cittadella medioevale di Terra Murata che raffigura l’identità della memoria perenne del popolo procidano.
Il filo conduttore che pervade l’itinerario fotografico attraverso l’efficacia visiva, ci fa planare dentro il tema che l’autore, proficuamente ed in modo provocatorio, ha voluto proporre: “la diffidenza”. Perché questo titolo? La risposta è dentro la forza dell’immagine, delle linee, dei colori che stanno lì ad offrire un’amara verità che una struttura, così operosa nel passato tanto da riflettersi nella realtà socio-economica del territorio, è giunta ad una dimensione così disastrosa d’incuria e di abbandono. Certamente ciò è accaduto non esclusivamente per gli inevitabili corsi degli eventi naturali ma, in modo decisivo, per l’incuria e l’irrilevante interesse degli Enti preposti (in primis lo Stato attraverso le varie espressioni di Governo succedutesi) sia per la mancanza di una spinta progettuale forte e chiara del territorio.

E qui si innesta l’aspetto più assordante che il nostro sensibile ed acuto concittadino agita, giustamente, cioè la totale diffidenza che ha attraversato ed attraversa la collettività insulare con il rischio di disperdere il proprio vissuto e la ragion d’essere del futuro prossimo.
Sia benvenuta questa esposizione di Aniello a Roma con l’auspicio che venga organizzata, al più presto, anche sull’isola con la speranza di togliere quell’ago arrugginito dagli occhi di una bella donna, come esprime in modo accorato il nostro artista.

In tal senso il mio personale augurio è che il messaggio della fotografia, la creatività dei “Ragazzi dei Misteri”, dei gruppi teatrali e musicali, l’impegno e la vitalità delle tante associazioni (in primis quello delle donne del “Borgo di Marina Chiaiolella”) possano costruire un profondo ed originale risveglio della nostra stupenda e magnifica terra.

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