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Pasqua a Procida

venerdi santo trombadi Giacomo Retaggio

Metti in un contenitore geografico di incomparabile bellezza un suono lacerante di una tromba particolare, quasi un lamento, che risuona nel buio per svariate notti da farti venire i brividi nel dormiveglia, un esercito di giovani, uomini, bambini che lavorano a preparare i “Misteri” quasi senza accusare la fatica, un ripercorrere tradizioni arcaiche di un mondo che si credeva perduto, una sfilata imponente e sontuosa di rappresentazioni plastiche di episodi del vecchio e del nuovo testamento, uno stuolo di un centinaio di bambini, dai pochi mesi a qualche anno di età, vestiti di nero e a lutto alla maniera spagnola, le note di una struggente marcia funebre che cadenzano il passaggio del “Cristo morto” nel silenzio assoluto e raccolto  della folla ai lati della strada e non ti puoi sbagliare: sei a Procida nel Venerdì Santo o nei giorni e nelle notti che lo precedono.

Da oltre quattrocento anni il rito si ripete con assidua e quasi maniacale puntualità (anche nei periodi bui delle guerre si è tenuto) tale da essere entrato quasi nel codice genetico dei Procidani. Questi, spesso, nel conteggio degli anni si rifanno alle varie edizioni della processione, quasi sulle orme degli antichi Greci nei riguardi delle  Olimpiadi, e forse inconsciamente a rifarsi alla loro origine ellenica.

I Procidani, navigatori dalla notte dei tempi, nel giorno del venerdì Santo, anche se si trovano in capo al mondo, sentono in maniera struggente e parossistica la lontananza dall’isola natìa. Qualcuno, superando la naturale ritrosia, ha raccontato che in questo giorno non riesce a lavorare a bordo come dovrebbe e segue con la mente la processione che scende da Terra Murata: ecco, adesso la tromba ed il tamburo si dovrebbero trovare alla Madonna delle Grazie; il “Cristo” dovrebbe arrivare a San Rocco tra una mezzora. E questi pensieri, raccontava, lo facevano apparire stranito ai compagni di equipaggio non procidani. Ed egli si sentiva ancora più male perché non veniva compreso da nessuno.

Qualcun altro ha confessato di aver telefonato a casa pregando la moglie di fargli sentire per telefono il suono della tromba. E così la donna, quando i suonatori erano sotto casa, appoggiava l’apparecchio sul davanzale e li pregava di lanciare uno squillo nella cornetta in modo che il suono arrivasse al marito, caso mai a Singapore. E nessuno, tra i processionanti o tra la folla, ha niente da ridire: a Procida questo è una cosa normale.

Questi episodi danno la misura del radicamento profondo della ritualità del Venerdì Santo nella coscienza dei Procidani. Fenomeno contagioso perché di anno in anno aumenta il numero dei turisti che approdano sull’isola per seguire la processione al punto da farla apparire, pur senza abdicare al suo profondo senso religioso, uno dei momenti clou del turismo isolano.

L’organizzazione del venerdì Santo procidano è da sempre competenza della “Congrega dei Turchini” . L’attuale Priore, Gabriele Scotto di Perta, si prodiga  molto per la riuscita della manifestazione e per la sua diffusione nel resto d’Italia e dell’Europa. Attualmente ci sono due mostre fotografiche, a Roma e a Lille, in Francia, che espongono foto inerenti il Venerdì Santo procidano.

La Congrega ha inoltre bandito, per il secondo anno consecutivo, un concorso fotografico sulla settimana Santa a Procida

E’ in questa ottica che sabato 30 marzo 2013, ore 18, verrà presentato a Procida, presso la “Galleria Luigi Nappa” in via Roma, la nuova pubblicazione, a cura di Guglielmo Taliercio, edizioni Fioranna, “Procida, il giorno dei Misteri”.

Il libro è l’ultimo di una notevole serie di lavori già effettuati sull’argomento nel corso degli anni. La manifestazione, con il Patrocinio del Comune di Procida e dell’Ascom eventi di Procida, è stata fortemente voluta e realizzata dalla “Pasticceria Bar Roma” e dalla “Libreria Ambrosino”. Parteciperanno all’evento, oltre all’autore, il Sindaco di Procida, Vincenzo Capezzuto, il dott. Giacomo Retaggio. il Priore della Congrega dei Turchini Gabriele Scotto di Perta, i rappresentanti delle Associazioni Misteriali, “I Ragazzi dei Misteri” e “L’isola dei Misteri” e tutti gli appassionati ed amanti della Processione del Venerdì Santo di Procida.

Nel corso della manifestazione sarà proiettato un video sulla processione curato dalla Congrega dei Turchini e dal sottoscritto.

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