Anche noi procidani avremo il Nobel, il Casinò e la zona franca?
di Salvatore Iovine
L’ invocazione e l’ auspicio per la presenza di Silvio sul nostro paesino, in occasione del prossimo consiglio comunale, è l’ennesimo sintomo di una scarsità di idee e di iniziative da parte di coloro che dovrebbero gestire simili situazioni. Quelle poche a tutt’oggi realizzate sono state ideate e attuate dal basso.
Premesso che Mago Silvan ha più probabilità di azzerare in un solo giorno il debito pubblico italiano, piuttosto che sbarcare sull’isola del postino, ma si ragiona sul serio o sono gli effetti collaterali del solleone?
Ma questi intellettuali nostrani hanno già dimenticato le buffe sciocchezze del più imbarazzante statista degli ultimi due secoli?
Ma possibile che la memoria collettiva ha già rimosso le balle galattiche pronunciate solo pochi mesi fa a Lampedusa, il 30 marzo scorso?
A quanto pare, poiché la memoria sotto il sole di agosto può fare brutti scherzi, facciamo un piccolo ripasso, delle esilaranti promesse raccontate ai lampedusani:
– “l’invasione dei migranti del Nord-Africa sarà risolta in 48, al massimo in 60 ore”;
– “Lampedusa sarà abitata solo dai lampedusani”;
– “Chiederemo il premio nobel per la pace”;
– “una moratoria fiscale, previdenziale e bancaria almeno per un anno finalizzata a trasformarla in zona franca”;
– “Lampedusa sarà sede di un casinò”;
– “io stesso mi sono comprato una villa”.
E per la fame del mondo, quale soluzione propone Babbo Natale?
A chi invoca consigli comunali allargati, bisogna rinfrescare un po’ la memoria ricordando che nel maggio 2008 c’erano addirittura le sedute del consiglio dei ministri a Napoli, a Piazza Plebiscito, ai fini della risoluzione dell’emergenza rifiuti. Dopo 3 anni di mal governo, Napoli è peggio del 2008.
Non parliamo poi di come avrebbe ridotto le tasse agli italiani all’indomani delle sonore batoste alle comunali di Napoli e Milano: chi invoca B., fra pochi giorni si accorgerà velocemente dei piacevoli tagli agli enti locali.
Ma davvero si crede ancora in colui che riteneva una minorenne avvenente, la nipote di Mubarak ?
Ma quando diventeremo un po’ più seri e ragionevoli, cercando di catturare solo l’attenzione e la sensibilità degli ultimissimi garanti e baluardi dello stato democratico?
Un inenarrabile dramma acutizzato dall’essere sballottati da Frattini a Mago Silvan. Se fossi stato un familiare dei rapiti, avrei chiesto mesi fa, aiuto direttamente a Carla Bruni.