Procida. Il pensiero del giorno: diritto alla parola

Diritto alla parola:

O ti proibiscono di parlare, o paghi lo “scotto”per dire la tua, o parli e nessuno ti ascolta.

( L’ultima è di attualità)

Durante il “ventennio “ fino agli anni 50/60 i marittimi che andavano a Genova per imbarcarsi, si presentavano a Piazza Banchi , presso la zona del porto denominata “mandracchio”e aspettavano la chiamata .

C’erano due tipi di contratti, il normale con paga completa e quello con il mugugno, che riduceva lo stipendio del 20% – la maggior parte accettava la riduzione dello stipendio purché poteva lamentarsi.

E’ stato breve l’incantesimo delle “fusioni ideologiche” con l’istituzione del Bipolarismo.

A tutti è noto che ci sono più partiti, o movimenti politici della prima Repubblica.

Il sistema maggioritario è un bluff, e non funziona, Rispecchia, (metaforicamente) quella vecchia reclama: “o così, o pomy”.

Dopo l’EVENTO (già saputo) dei franchi tiratori che hanno dato la possibilità a Berlusconi, di continuare ad essere Presidente del Consiglio dei Ministri; a torto o a ragione si sentono lamentele di tutti i “colori” da ogni dove.

Meno male che c’è il diritto di lamentarsi, e senza pagare niente!

Gli uomini sono di due specie: quelli che si abituano al rumore e quelli che cercano di far tacere gli altri (Alain).

Salva Costa da Procida

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