Nel leggere nei giorni scorsi su questo giornale il grido di dolore del Sindaco e del delegato ai trasporti della nostra cara Procida, causato dalla mancata convocazione in Regione all’incontro sulla critica situazione dei trasporti marittimi dove erano puntualmente presenti i vari amministratori dell’isola d’Ischia e le società di navigazione interessate, ho percepito dentro di me un senso di scoramento, di preoccupazione e di forte tensione tanto da farmi sentire, per un attimo, un brivido pieno di incubo cioè l’immagine di una carta geografica dove non è più possibile individuare la presenza dell’incantevole tartaruga in mezzo al mare.
Infatti, tale grave dimenticanza da parte degli Enti preposti non rappresenta altro che l’ulteriore dimostrazione della irrilevanza in cui siamo caduti anche nell’ambito di settori strategici e di vitale importanza per la stessa sopravvivenza della comunità come possono essere, visto la peculiarità del territorio, i trasporti marittimi, i servizi sociali, la sanità, dove si assiste all’identica prassi decisionale racchiusa nel lamento con il quale abbiamo aperto.
A questo punto urge un formidabile sussulto di dignità tale da inserire impeto ed assalto in un corpo sociale che, nella sua complessità sia istituzionale che civica, vive in una condizione di anestesia totale di chi non è per niente consapevole dei pericoli che sta correndo.
Pertanto rimettiamo in cammino i sentieri palpitanti della speranza e si costruisca una sana e forte mobilitazione per dare voce ed acquisizione ai propri legittimi e sacrosanti diritti di cittadinanza.