Procida: “Questa oligarchia è l’opposto della nostra visione della politica.”

Dopo il turbolento Consiglio Comunale dei giorni scorsi, per fare il punto sulla situazione politica procidana, anche alla luce degli importanti argomenti sul tappeto che vanno dal bilancio, al progetto di valorizzazione dell’ex struttura carceraria, ai porti, all’utilizzo di Vivara e così via, abbiamo avuto modo di incontrare e parlare con Aniello Scotto di Santolo, candidato a sindaco alle elezioni del marzo 2010 e leader del movimento che solo per una manciata di voti è risultato sconfitto dall’attuale maggioranza guidata da Vincenzo Capezzuto. La nuova consigliatura, per quanto detto in campagna elettorale, sembrava dovesse avere almeno un elemento di novità: il rapporto con i cittadini. E’ andata proprio così?

La logica che si segue continua ad essere quella di affrontare le varie problematiche mantenendo estraneo il cittadino nel formulare le proprie considerazioni (Analisi soggettiva) e nel partecipare alle scelte che vengono fatte. Pertanto, il delegato dal popolo, si sente nel pieno potere di vita e di morte sulle cose della cittadinanza, una delega in bianco che tra l’altro ritiene che non debba neanche essere controllata. Basta vedere i lavori della Commissione Trasparenza, da me presieduta, per rendersi conto di come l’A.C., non risponde ai quesiti posti.
Questa è una vecchia visione della politica, appartenente ad un periodo storico di quando il popolo veniva mantenuto nell’ignoranza e quindi si riteneva utile escluderlo dalle decisioni.
Questa visione non è più attuale, è stata consegnata alla memoria.
Oggi siamo nel pieno dell’Era dell’Informazione e della Globalizzazione, Era, che ha velocizzato notevolmente i ritmi di vita, pertanto i cittadini hanno la capacità e la possibilità di informarsi correttamente (se vogliono) su tutte le problematiche e con grossa rapidità.
L’attuale Amministrazione, non solo non ascolta i cittadini, ma cosa ancora più grave non li informa e non li rende partecipe delle scelte.
Attenzione, per cittadini intendo anche i delegati dal popolo, cioè il Consiglio Comunale, che è escluso da qualsiasi analisi sulle problematiche ed è chiamato dall’Amministrazione solo a ratificare le scelte fatte (al momento delle votazioni in C.C. entrano in campo gli alzamani della maggioranza), attenzione io parlo di Amministrazione e non di maggioranza, perché anche chi sta in maggioranza è escluso dalla partecipazione delle scelte.

Potrebbe raccontarci un aneddoto?

Ultimamente parlavo con un consigliere comunale della maggioranza, il quale in un discorso critico si lamentava che l’A.C. dava sempre una sola soluzione alle problematiche, e pertanto i consiglieri di maggioranza non avevano scelta; è evidente che l’A.C. porta alla stessa maggioranza le scelte fatte da ratificare e non ipotesi varie da sintetizzare in una scelta.
Questa è oligarchia, è l’opposto della nostra visione della politica.

Nel concreto, dove crede che l’attuale amministrazione e il sindaco Capezzuto abbiano dimostrato maggiori carenze?

L’obsolescenza, non viene solo da questo mancato rapporto con la comunità locale, ma anche dal mancato adeguamento della Azienda Comune agli attuali standard organizzativi delle varie attività comunali, che molto spesso significa anche non applicare quelle norme che la Pubblica Amministrazione è obbligata ad attivare; qui parlo della mancata informatizzazione del protocollo ed inoltre di una seria informatizzazione integrale dell’Azienda Comune.
Questi ultimi elementi porterebbero ad una trasparenza di gestione che sicuramente diventerebbe, da se, moralizzatrice; (ma l’A.C. non è interessata a questo).

Considerato che in politica non sempre è semplice districarsi tra i distinguo, in che cosa “Insieme per Procida” è diversa?

Tra il gruppo “Insieme per Procida”, che si ispira ad Agenda21 Locale ed il comportamento dell’attuale Amministrazione esiste una grossa divaricazione:
1) Noi parliamo di partecipazione della intera comunità, e l’A.C., per bocca del Sindaco ritiene che, deve essere lui a decidere senza coinvolgere la cittadinanza;
2) Noi parliamo di adeguamento produttivo dell’Azienda Comune, intendendo per Azienda Comune anche le società partecipate, e pertanto, proponiamo per risolvere i problemi finanziari del Comune una doppia azione:
a) Azione controllo spesa;
b) Azione riorganizzativa del Comune e delle società partecipate;
Questo perché se non si elimina la causa delle perdite finanziarie, che derivano dalla mancata organizzazione Aziendale volta ad una nuova visione produttiva, il Comune, anche se elimina il debito pregresso, continuerà a generarne per il futuro nuovi debiti.
L’A.C., invece, per risolvere i problemi finanziari, causati da una cattiva gestione clientelare del Comune, in modo immorale, vende la storia di solidarietà della comunità espressa nei secoli scorsi, alienando quel patrimonio immobiliare donato dai cittadini procidani ad Enti di solidarietà per la comunità procidana.
3) Noi parliamo di dare Procida ai procidani, seguendo le azioni di partecipazione attiva della Comunità, mentre l’Amministrazione Comunale tratta le scelte fuori dall’isola, tenendo all’oscuro :
a) I cittadini procidani;
b) Il Consiglio Comunale;
c) Grossa parte degli stessi consiglieri della maggioranza.
Questi sono alcuni aspetti del quadro generale , che disegnano la corretta continuità di gestione politica amministrativa di Procida, a partire da 15 anni fa.”

(1° parte – continua)

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