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PASQUA 2014: liberiamoci dal male oscuro della paura

bentodi Michele Romano

In questi giorni, la notizia di un incontro, mi ha particolarmente intrigato ed entusiasmato, quello tra Papa Francesco e Padre Frei Bento, brasiliano, noto teologo della Liberazione. Perché tanto ardore in me? Per il semplice fatto che Frei Bento, da teologo domenicano, chiede al Papa di riabilitare due grandi pensatori del suo ordine: Giordano Bruno (1548-1600), messo al rogo dall’Inquisizione Cattolica e, Meister Eckhart (1260-1327), contemporaneo di Dante Alighieri, condannato dalla chiesa per eresia. Il prete, venuto dall’altra parte del mondo, seguendo la sua meravigliosa impronta caritatevole ed amorevole, ha dato una risposta straordinaria: “Pregherò per loro” e voi, parimenti, pregateci sopra. Vi chiederete: riesumare eventi lontani nel tempo che rilevanza possono avere nel mondo contemporaneo, specialmente nell’ambito ecclesiale? Ebbene, vi sono motivi forti e pregnanti per rivalutare queste due figure che al pari di Tommaso D’Aquino, anche se su linee diverse, offrono enormi contributi alla teologia mistica. Per Eckhart, l’uomo diventa quasi letteralmente Dio, separato dall’essenza divina, perché l’uomo è Dio per grazia e Dio è tale per natura. Per Bruno vi è una visione dell’universo infinito ed unitario, in cui viene celebrato il carattere divino della natura in cui l’uomo, in un rapporto armonico, ne condivide l’essenza divina, proiettandosi verso una “Mente” sopra le cose: DIO.

La sostanza del perché è attuale, sta nel fatto che la chiesa, diluita nel tempo la propria essenza evangelica, è caduta, come qualsiasi struttura organizzativa terrena, nel peccato della paura di perdere le certezze e le fondamenta del potere acquisito. Tale angoscia l’ha condotta alle Crociate, al tribunale della Santa Inquisizione, davanti al quale, prima di essere arso vivo, il filosofo-teologo nolano pronunciò parole tragicamente disarmanti: ”Voi siete spaventati da me  e non viceversa”. Parole ancora così palpabili e vive, nella realtà contemporanea, davanti alle problematiche della sessualità, della diversità, dell’evoluzionismo biologico, del ruolo della donna, della rivisitazione di una morale impregnata d’ipocrisia farisaica-simoniaca e alterigia dogmatica, della relatività, del sincretismo. Ecco che il significato della Pasqua 2014 è vivificato dalla solida speranza che l’avvento provvidenziale del Papa “argentino” spazzi via il “male oscuro della paura” che ha annichilito il “soffio vitale dell’annuncio evangelico”.

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