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Procida: Tra storia, fede e tradizione, mostra alla Congrega dei Turchini

Apprezzata e visitata da turisti e procidani, sino a domenica 9 settembre 2012, presso la Congrega dei Turchini con sede in via Marcello Scotti presso la chiesa intitolata a San Tommaso d’Aquino, resterà aperta la mostra: “Tra storia, fede e tradizione”, curata dal priore Gabriele Scotto di Perta e dai volontari della Confraternita in occasione dei 120 anni dal trasferimento della stessa da Terra Murata alla sede attuale la quale, tra l’altro, ospita la statua del Cristo Morto, attribuita a Carmine Lantriceni così come attestano la firma e la data 1728  apposte sulla base, che viene portata a braccia per le stradine dell’isola in occasione della tradizionale processione del Venerdì Santo.

Accessibili al pubblico, per la prima volta, documenti di archivio datati tra il 1700 e 1800, tra i quali: lo statuto originale della Confraternita, annuari dei confratelli, un curioso registro dei morti con legati di messe di suffragio e addirittura due chiavi, una che rappresenta la prima chiave dell’attuale sede ed un’altra dell’antica sede ubicata presso l’Abbazia di San Michele, quasi a perpetuare e ribadire il diritto dei confratelli dei Turchini a poter usufruire ancora oggi dei locali antichi di Terra Murata.

“Da questo punto di vista –  sottolinea il priore Gabriele Scotto di Perta –  è stato rinvenuto un antico documento (e questa è una eccezionale novità) in cui si afferma che “i turchini”, pur essendo andati via dall’Abbazia, conservano il diritto di vestirsi e spogliarsi nel corridoio antistante la vecchia sede in San Michele.”

Tra i documenti esposti anche un manoscritto che riporta una causa intentata dai Turchini contro i Bianchi nel 1845 a proposito del diritto rivendicato da questi ultimi di portare in processione la statua dell’Immacolata appena fatta costruire dai primi. La causa fu vinta dai Turchini che così poterono scendere in processione per Procida con la loro Immacolata.

 Guglielmo Taliercio

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